Roma, casa popolare a famiglia rom scatena rivolta a Casal Bruciato: «Qui non li vogliamo»

Casa popolare assegnata a famiglia rom: tensione in strada a Casal Bruciato
Casa popolare assegnata a famiglia rom: tensione in strada a Casal Bruciato
Lunedì 6 Maggio 2019, 17:43 - Ultimo agg. 7 Maggio, 08:22
3 Minuti di Lettura

Torna l'intolleranza alla periferia di Roma contro i nomadi. Dopo le proteste di cittadini, animate da formazioni di estrema destra come Casapound e Forza Nuova a Torre Maura e Casalotti, oggi a Casalbruciato i residenti sono scesi in strada contro l'assegnazione di una casa popolare ad una famiglia di nomadi proveniente dal campo La Barbuta. Anche in questo caso con gli abitanti c'erano militanti di Casapound. 

LEGGI ANCHE Roma, tensione a Torrenova, casa popolare a famiglia rom

​«È stato assegnato un alloggio popolare a un nucleo familiare di 14 nomadi - spiega un referente di Casapound - Gli abitanti non li vogliono, hanno paura. Il sindaco di Roma pensa di risolvere l'emergenza dei campi nomadi abusivi sulle spalle dei cittadini. L'appartamento al centro della protesta si era liberato due settimane fa. Assegnataria era una signora ma ci vivevano i nipoti, che volevano riscattare l'immobile ma il Comune li ha bollati come occupanti abusivi». Intanto la famiglia di nomadi è entrata nell'appartamento scortata dalla polizia. E si dice impaurita. 




Casla Bruciato, i residenti: «Non siamo tutti di CasaPound, ma qui abbiamo troppa paura»
Roma, Casal Bruciato come Torre Maura: «Gli zingari non li vogliamo, la casa agli italiani»

«Qui non li vogliamo, perché devono stare in periferia?», urlano intanto gli abitanti in strada negando di avere minacciato la famiglia nomade. E promettendo un presidio ad oltranza finché «non andranno via». Il vento dell'intolleranza continua a soffiare nelle periferie della capitale dopo i casi analoghi di Torre Maura e Casalotti. A Torre Maura la protesta contro il trasferimento di alcuni nomadi in un centro di accoglienza fu eclatante con cassonetti dei rifiuti incendiati e addirittura il blocco della consegna dei pasti all'interno della struttura: alcuni cittadini calpestarono il pane.

I nomadi dovettero lasciare il Centro. Sui fatti di Torre Maura, che videro anche in quel caso la nutrita presenza di Casapound, la Procura di Roma aprì un fascicolo per i reati di danneggiamento e minacce aggravate dall'odio razziale. Teatro di una protesta antinomadi anche Casalotti, altra periferia della città, animata questa volta da Forza Nuova che portò la gente in strada con lo slogan «Basta rom basta immigrazione».

I trasferimenti di nomadi presso alloggi popolari fanno parte di un piano del Campidoglio per superare i campi. Tra gli obiettivi già raggiunti del piano, ha oggi precisato il Campidoglio, «la diminuzione dei roghi tossici e anche della dispersione scolastica». Intanto, proprio a Casal Bruciato, Casapound ha annunciato per domani una assemblea pubblica e nei prossimi giorni una nuova manifestazione per le strade del quartiere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA