Era un motociclista esperto, ma in pochi secondi ha perso il controllo del mezzo che guidava, una Honda Cbr 600, ed è andato a sbattere contro una macchina che, viaggiando nell'altro senso di marcia, ha invaso la corsia opposta per cercare di svoltare. Il sospetto di chi indaga è che il centauro di 63 anni morto venerdì scorso mentre percorreva la circonvallazione Clodia, all'altezza di via Mario Amato, possa avere sbandato a causa dell'asfalto sconnesso, con buche, toppe utilizzate per ricoprire le crepe e parecchi dossi. Mentre la sua visibilità potrebbe essere stata intralciata dalle automobili parcheggiate male.
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LE AUTO PARCHEGGIATE
In quel tratto, che costeggia la cittadella giudiziaria di piazzale Clodio e porta davanti alla Corte d'appello civile, molto spesso ci sono automobili posteggiate in doppia fila. Un'abitudine che rende pericoloso il percorso per gli altri automobilisti e per chi viaggia su due ruote. Ed è proprio sul parcheggio selvaggio e sull'asfalto rovinato che verranno effettuati i prossimi accertamenti degli inquirenti che, in questa fase, stanno cercando di ricostruire con precisione la dinamica dell'incidente. Al vaglio anche la posizione dell'automobilista che potrebbe avere effettuato una manovra azzardata: il centauro è scivolato e andato a sbattere contro il paraurti dell'auto, che avrebbe invaso parzialmente la corsia su cui viaggiava la vittima, nel tentativo di svoltare.
L'IMPATTO
Dai primi rilievi è emerso che il motociclista procedeva in direzione piazzale degli Eroi.
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L'inchiesta, aperta per omicidio stradale, punta a chiarire quanto abbiano influito sulla dinamica dell'incidente la manovra dell'automobilista - che potrebbe aver indotto il centauro a frenare bruscamente, perdendo aderenza sull'asfalto dissestato -, le auto parcheggiate male, le crepe e gli avvallamenti lungo la carreggiata: potrebbero essere state tutte quante concause a provocare l'impatto fatale.