Roma, cinghiali tra le tombe al cimitero di Prima Porta: «Erba sradicata e danni alle lapidi»

Roma, cinghiali tra le tombe al cimitero di Prima Porta: «Erba sradicata e danni alle lapidi»
di Giampiero Valenza
Venerdì 31 Dicembre 2021, 08:30 - Ultimo agg. 15:12
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Non bastano i vandali a distruggere l'arredo urbano della città. A comporre le «gang» ci sono pure i cinghiali, che hanno preso di mira le tombe a terra del cimitero Flaminio: ancora una volta si sono messi a grufolare proprio davanti alle lapidi di Prima Porta. La scena apparsa ieri mattina agli occhi di Carlo Pileri, portavoce di Konsumer Italia, è di decine di spazi assaltati: l'erba era tutta sradicata, ma fortunatamente non tanto da poter arrivare in fondo alle sepolture. E qualche lapide risulterebbe danneggiata. In uno dei viali, tra l'ombra di pini e cipressi, c'è stato il maggiore attacco degli ungulati. L'ennesimo, visto che questa condizione si ripete da mesi, con animali che capita di incrociare anche in pieno giorno.

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I DANNI
I danni maggiori davanti a una delle tombe, riconoscibile ormai solo per una croce di ferro lavorata con il nome del defunto.

Si vedono una decina di buche, come se gli animali avessero voluto cercare qualcosa da mangiare senza però trovar nulla. «Il terreno era mosso di fresco, sembrava quasi arato spiega Pileri Ho notato nella terra la forma del loro muso». È alto il rischio che nel silenzio del cimitero ci si possa imbattere in un a tu per tu con questi animali. E per chi si trova in visita è tanta la paura che qualcosa possa andare storto e che gli animali possano aggredire da un momento all'altro senza una ragione apparente. «È uno spazio deserto e sarebbe pericoloso incrociarli aggiunge Pileri Non pensavo riuscissero a entrare, anche perché l'area del cimitero dovrebbe essere tutta recintata. Invece, sono stati in grado di invaderla».

 


I cittadini chiedono prioritariamente di poter rimettere un po' d'ordine tra le tombe a terra. E hanno paura che le gang fatte di animali possano tornare a rifare, anche nel nuovo anno, l'atto vandalico portato a termine nei giorni scorsi. «È importante che Ama possa garantire che i cinghiali non entrino più al Flaminio. Ed è essenziale che si risistemino il terreno e le tombe», sottolinea il portavoce dell'associazione di consumatori. Con i suoi 140 ettari e 37 chilometri di vie interne, quello tra la via Flaminia e la Tiberina è il cimitero più grande d'Italia. E si trova tra due riserve naturali, quelle di Veio e della Marcigliana, due grandi oasi verdi dove gli ungulati sono di casa. Lo sanno bene i residenti dei quartieri lì vicino, che si trovano ad avere con loro diversi incontri ravvicinati e li vedono rovistare tra i sacchetti dell'immondizia che vengono gettati in malo modo lungo le strade.


L'IMPREVISTO
I cinghiali, in fondo, pare che ormai non guardino in faccia a nessuno. Le forze dell'ordine, ieri mattina, sono stati sommersi dalle richieste di intervento per un esemplare che si trovava sul Gra all'altezza dell'uscita di Casal del Marmo. Gli agenti della polizia stradale e il personale dell'Anas hanno dovuto prima chiudere un tratto dell'autostrada e poi hanno fatto transitare le auto su una sola corsia tra via di Boccea e via Cassia.
 

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