Roma, coniugi trovati morti in casa alla Cecchignola: è mistero. Il decesso almeno 10 giorni fa

Roma, coniugi trovati morti in casa alla Cecchignola: è mistero. Il decesso almeno 10 giorni fa
Roma, coniugi trovati morti in casa alla Cecchignola: è mistero. Il decesso almeno 10 giorni fa
di Alessia Marani
Giovedì 17 Dicembre 2020, 00:02
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Mistero sulla morte di moglie e marito, 67 anni lui, 53 lei, alla Cecchignola. I corpi di Francesco Esposito, ex carabiniere riformato, e di Fabiola Ciuffa, sono stati trovati in casa nel tardo pomeriggio di lunedì dopo che un parente, non avendo più notizie di loro da giorni, si era insospettito. Sembravano addormentati quando i vigili del fuoco sono entrati nel loro appartamento, al quarto piano di un popoloso e ordinato condominio di via Abigailla Zanetta. Nessun segno di violenza esterno, nessuna traccia che facesse pensare a una morte violenta, almeno secondo il primo esame esterno del medico legale. Oggi al policlinico di Tor Vergata si svolgerà l’autopsia che sarà essenziale per chiarire la dinamica.

Verranno eseguite le analisi tossicologiche, dal che si capirà se i coniugi o uno dei due, abbia assunto sostanze alteranti o psicotrope, e bisognerà capire anche se i due coniugi fossero affetti da Covid. Il che potrebbe spiegare una morte repentina dal momento che gli ultimi contatti della coppia risalgono a una decina di giorni fa. Sebbene il primo esame esterno non abbia riscontrato nemmeno segnali di soffocamento, bisognerà escludere anche questa ipotesi che delineerebbe un omicidio-suicidio.

Ma che cosa può essere successo in via Zanetta? A indagare sono i carabinieri della Compagnia Eur.

La mancanza di segni di violenza porterebbe a ritenere che uno dei due abbia avuto un malore e che l’altro possa essersi lasciato morire accanto. Una circostanza, per quanto insolita, che troverebbe un fondamento nelle condizioni di disagio in cui la coppia sembrava vivesse, a partire dalla casa piena di oggetti e immondizia. I militari stanno verificando se i coniugi fossero seguiti dal centro di igiene e salute mentale, nonché dai servizi sociali. Come mai nessuno si è accorto che erano deceduti da giorni? 


La sofferenza


Anni fa alla coppia vennero tolte e date in affidamento le due figlie, oggi di 20 e 12 anni. «Fabiola soffriva tanto per la loro mancanza, specie di quella più piccola. Sperava sempre che tornasse da lei - racconta Salvatore, un parrocchiano della vicina S. Anselmo - me lo confidò una notte durante la veglia alla madonnina. Se ne stava spesso seduta nel cortile del condominio, negli ultimi anni aveva preso molto peso, era comunque sempre gentile».

Che Fabiola non stesse bene era evidente. «Andava in giro e tornava sempre piena di buste - ricorda una condomina - il marito, invece, non salutava mai ed era iperpossessivo e fin troppo protettivo nei suoi confronti, non voleva che parlasse con nessuno». Anche alla veglia della madonnina Francesco andò in chiesa in piena notte per riprenderla e portarla a casa. Sotto il palazzo c’è ancora la sua Giulietta vecchio tipo, piena di foglie sul parabrezza, con il volante di legno e i sedili di pelle nera ben puliti e lucidi.

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