Continua la strage sui luoghi di lavoro. Ai 910 decessi nei primi nove mesi dell'anno censiti dall'Inail, da ottobre se ne sono aggiunti degli altri: un marinaio colpito da un attrezzo al largo di Pesaro, un uomo morto folgorato nel Trevigiano, e - da ultimo - un operaio di origine romena caduto da un'impalcatura di un palazzo di Roma, in zona San Pietro. Lascia la moglie e un figlio. Una prima informativa sul decesso è attesa in Procura, dove i magistrati, dopo l'arrivo dell'incartamento da parte della polizia, procederanno all'apertura di un fascicolo di indagine per il reato di omicidio colposo. Intanto, esplode l'indignazione, con i sindacati che sottolineano l'escalation delle morti bianche nel settore dell'edilizia tra «le riaperture dei cantieri post-covid e il rilancio del comparto sostenuto dai bonus edilizi».
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Gli incidenti nei cantieri «hanno registrato una decisa impennata: da inizio anno ai primi di ottobre si è registrata una vittima ogni 48 ore.
Questa ed altre rivendicazioni saranno al centro della giornata nazionale di mobilitazione proclamata per il 13 novembre da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil. Sul luogo dell'incidente, piazzale Gregorio VII, si è subito recata anche la neo assessora al Lavoro del Campidoglio, Claudia Pratelli: «Non è accettabile morire per lavorare - ha affermato al termine della visita -. Stiamo parlando di persone e non di numeri, di troppe persone che perdono la vita ogni giorno e dietro alle quali c'è una famiglia devastata dalla perdita. Però i numeri contano e sono inquietanti: a Roma sono morte 35 persone nei primi 9 mesi del 2021. Una realtà intollerabile che nel settore dell'edilizia assume proporzioni anche più preoccupanti. Abbiamo tutti il dovere di combattere per il diritto ad un lavoro di qualità e in sicurezza senza accettare mediazioni al ribasso. Questo - promette - sarà il mio impegno quotidiano».