Fratello e sorella, mano nella mano. E un incubo tenuto a lungo segreto. I due si sono presentati in caserma e hanno raccontato ai carabinieri della stazione di Casalbertone gli abusi sessuali subiti per anni, oltre cinque, da parte di un parente stretto, che da loro si faceva chiamare lo zio. I fatti sono avvenuti alla periferia di Roma in una situazione di degrado familiare che non giustifica l'orrore subito. «Da anni, quando i nostri genitori ci lasciano da lui, dobbiamo sottostare alle sue molestie sessuali». I carabinieri hanno immediatamente capito che la versione dei due meritava un approfondimento veloce.
E ieri su delega della Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri della Stazione di Roma Casalbertone hanno dato esecuzione a un'ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti dell'uomo, un romano, perché gravemente indiziato di aver abusato sessualmente di due minori, un maschio e una femmina, in più occasioni, quando gli venivano affidati per brevi periodi. Tutto grazie al gesto esasperato del ragazzo, che appena maggiorenne, si è presentato nella caserma dei carabinieri e ha denunciato gli anni di abusi subiti da lui e dalla sua sorellina, tredicenne.
LE INDAGINI
Violenze che, hanno appurato gli inquirenti, sarebbero avvenute in più occasioni, quando all'uomo gli venivano affidati i due fratelli di Roma, entrambi minorenni all'epoca dei fatti, per brevi periodi.