Roma, telecamere in rete con i vigili: ecco il piano anti-rapine per i negozi

Uno degli ultimi attentati incendiari a Centocelle
Uno degli ultimi attentati incendiari a Centocelle
di di Camilla Mozzetti
Domenica 24 Novembre 2019, 12:35
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La prima rete partirà in periferia e conterà 60 commercianti pronti a fare squadra per aumentare la sicurezza in un quartiere sensibile come Torrevecchia. I roghi nei locali, i furti nei negozi, tra quelli messi a segno e quelli solo tentati per nascondere forse dell'altro. Le rapine che si lasciano dietro anche morti ammazzati dal fuoco amico del complice di turno. Centocelle, Cinecittà e poi San Giovanni: tre zone colpite nelle ultime settimane che tuttavia non restano isolate nella narrazione di una delinquenza che occupa interi quartieri. E non importa che sia l'espressione di piccoli sbandati, di tossici in cerca di denaro per acquistare una dose o la propagazione di organizzazioni criminali che puntano a controllare un certo territorio al suon di racket e tentate estorsioni.

Roma, furti anomali nei negozi: l'ombra del racket anche su San Giovanni

I cittadini si sentono insicuri i commercianti ancora di più. Anche perché sono i dati a dirlo: in solo due settimane conta la divisione Anticrimine della Questura tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre a Roma (hinterland escluso) sono state messe a segno 67 rapine. Ovvero quasi 5 al giorno. E così dopo il vertice in Prefettura dello scorso 15 novembre il cui il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha presentato il Piano di sicurezza con un aumento dei controlli sulle zone calde della città, domani a palazzo Valentini saliranno le associazioni di categoria del commercio per incontrare il Prefetto e discutere La sicurezza urbana di Roma Capitale.

Un vertice convocato per fare il punto sulle soluzioni possibili da mettere in campo anche con la collaborazione di esercenti e imprenditori. Alla riunione prenderà parte anche la sindaca Virginia Raggi e Acea.
Tra le ipotesi si discuterà, ad esempio, quella di lasciare accese di notte le luci di negozi e attività commerciali. Un'idea tra l'altro suggerita dalla stessa titolare del Viminale. Illuminare le vetrine e le insegne rappresenterebbe è questa la riflessione di fondo un deterrente utile a intimorire i delinquenti e frenarli nel compiere furti o rapine. «Le forze dell'ordine fanno già molto, proveremo a discutere delle soluzioni praticabili anche da chi in teoria non è chiamato a occuparsi in prima persona di sicurezza ma può dare un contributo per innalzare non solo la percezione ma la reale tranquillità e vivibilità di intere strade e quartieri», spiega il numero uno della Confesercenti Valter Giammaria.
Intanto arrivano i primi esempi virtuosi come la rete sostenuta dalla Confcommercio Roma in una strada di periferia ma comunque ad altissima densità commerciale: via di Torrevecchia.

Grazie a un finanziamento regionale di 80 mila euro, 60 negozianti da largo Arturo Donaggio a via di Torrevecchia 311 collegheranno le videocamere dei propri locali alla sala operativa della polizia locale e creeranno anche un'App per tenersi aggiornati. «Un primo passo a cui spiega il direttore di Confcommercio Roma, Pietro Farina ne seguiranno degli altri: stiamo già valutando e sostenendo le richieste di altri commercianti». Le zone dove replicare il modello Torrevecchia, neanche a dirlo, sono quelle in cui l'indice dei reati è sempre molto alto: Appio, Tuscolano, San Giovanni, Tiburtino, Cinecittà. «Il tema della sicurezza conclude Farina a Roma è centrale e non è un caso che il primo esempio di questo progetto prenda il via da Torrevecchia, una strada contigua a una delle zone più degradate della città e di riflesso pericolosa».
 

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