Roma, investe la moglie per finta e chiede il risarcimento: coppia a processo

Il finto incidente in vacanza a Pompei. Rinviati a giudizio per falsificazione di materiale Massimo C., 46 anni, e sua moglie, Annarita Z., 43 anni, entrambi romani

Roma, investe la moglie per finta e chiede il risarcimento: coppia a processo
di Erika Chilelli
Sabato 6 Agosto 2022, 06:53 - Ultimo agg. 7 Agosto, 11:19
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Un weekend di relax per due coniugi di Salerno che si trovavano in vacanza a Pompei, ma terminato con un'apparente disgrazia: il marito investe la moglie mentre fa retromarcia con l'auto. I due contattano l'assicurazione chiedendo il risarcimento e presentando dei referti medici. L'incidente, però, non ci sarebbe mai stato e le attestazioni mediche sarebbero false. Rinviati a giudizio per falsificazione degli elementi di prova e falsità materiale Massimo C., 46 anni, e sua moglie, Annarita Z., 43 anni.

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LA VICENDA
Volevano godersi la città di Pompei per scoprire le rovine antiche, ma il 2 febbraio del 2018 lo spiacevole incidente: Massimo sale a bordo della sua Fiat 600 parcheggiata in viale Unità, ma per uscire deve effettuare una manovra di retromarcia. L'uomo non si accorge che la moglie Annarita si trova in strada, dietro l'auto, e la investe. I due si recano subito in ospedale e dopo qualche giorno sono pronti a lasciarsi alle spalle lo spiacevole episodio. Informano la Groupama Assicurazioni, a cui presentano richiesta di risarcimento e raccontano la loro versione dei fatti: si è trattato di un momento di distrazione, e in strada erano presenti diverse persone pronte a testimoniarlo. Vengono presentati, per avvalorare la loro tesi, anche due referti medici della donna.
La procedura avviata dalla compagnia per l'accertamento del sinistro, però, ha rivelato diverse incongruenze: ad assistere all'incidente non c'era nessuno. Inoltre, al momento del primo confronto con i periti assicurativi, l'uomo aveva dichiarato di non aver mai avuto altri sinistri; in realtà, sarebbe rimasto coinvolto in altri 10 incidenti stradali. Elementi che hanno convinto la compagnia di trovarsi di fronte ad un tentativo di truffa. I coniugi sono stati denunciati con l'accusa di aver presentato documentazioni ed elementi di prova falsi per ottenere un profitto. L'udienza preliminare, svolta davanti al Tribunale di Roma, si è conclusa con l'accoglimento della richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pm Pietro Pollidori. Entrambi i coniugi, difesi dall'avvocato Marina Colella, dovranno presentarsi per la prima volta in aula il 12 settembre.
Sono molti i tentativi di truffa ai danni delle compagnie assicurative.

Il 9 maggio scorso l'ex pugile Branco è stato rinviato a giudizio con l'accusa di aver finto un investimento stradale e aver chiesto un risarcimento danni proprio alla Groupama.

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