Roma, la mobilità si fa intelligente: la Capitale vince il super bando. Una sola app metterà insieme metro, bus, bici e car sharing

Una sola app metterà insieme metro, bus, bici e car sharing per attraversare la città. Il Campidoglio ottiene i fondi del Pnrr. Premiati anche i piani di Milano e Napoli

Roma, la mobilità si fa intelligente: la Capitale vince il super bando
Roma, la mobilità si fa intelligente: la Capitale vince il super bando
di Francesco Pacifico
Mercoledì 9 Febbraio 2022, 07:12
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Il futuro è tutto in un'app che in pochi secondi - per andare da un lato all'altro della città - ci indicherà il percorso, ci suggerirà in base alle nostre finanze o alla nostra sensibilità ambientale quali mezzi prendere, se optare per bus, metro, auto, bici e monopattino in sharing. E se proprio dobbiamo utilizzare l'auto, ci troverà anche un taxi o il parcheggio. Poi, in un battito di ciglia, e con moneta elettronica, pagheremo il dovuto, senza doverci preoccupare di avere o meno il tagliando del bus o trovare una macchinetta per il ticket. Potremo girare, di fatto, con un biglietto unico, risparmiando tempo e stress. E (forse) riducendo il traffico.

L'OCCASIONE

Verso questo futuro - molto prossimo in verità - Roma da ieri ha una fiche in più: ha ottenuto, all'interno di una delle linee del Pnrr, circa 3,3 milioni di euro per realizzare la sua app per la cosiddetta integrazione della mobilità. Soldi da iniziare a spendere quest'anno. La Capitale - con Napoli e Milano - è tra le città metropolitane che si sono aggiudicate i fondi del bando nazionale «MaaS4Italy», per finanziare soluzioni del cosiddetto Mobility as a Service (mobilità come servizio). In poche parole una rivoluzione per chi abita nelle città in cui le attese alla pensilina sono la prassi.

La prossima tappa è quella che consentirà agli stessi utenti di pianificare, prenotare e pagare più tipi di servizi di trasporto attraverso la stessa applicazione e un unico device come il telefonino o il tablet.


Roma ha avuto la meglio su altre città - e non è stata inferiore alla più avanzata Milano sul fronte dei trasporti - perché ha già pronto un suo progetto di applicazione, che l'attuale giunta sperimenterà da marzo. Su una dotazione complessiva di oltre 40 milioni di euro, il «MaaS4Italy» finanzierà con 7,5 milioni di euro le tre città pilota sia per digitalizzare l'erogazione dei servizi sia per permettere ai diversi gestori dei trasporti di mettere in rete i propri mezzi. Roma, Napoli e Milano, poi, si vedranno stanziare ognuna altri 800 milioni di euro aggiuntivi.
La Capitale ha superato altre realtà come Bologna, Torino o Palermo, perché ha sviluppato il suo progetto con i maggiori soggetti istituzionali del settore (il Mise e l'Anas), coinvolgendo i fornitori di metadata (per esempio Vodafone ed EnelX), gli operatori dello sharing e le tre università. Parallelamente ha già raggiunto un accordo di collaborazione con il sistema Unico Campania, per chi da Napoli vuole venire nella Città eterna che sia per diletto o per lavoro. Si, perché l'ambizione del governo è quella di avere presto una piattaforma di Maas nazionale, in grado di collegare lo Stivale da Aosta a Palermo. «Stiamo rispondendo bene alle prime sfide come quella del bando sulla Maas - fa notare il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri - Siamo molto soddisfatti perché questo era uno dei progetti che l'amministrazione ha preparato in tempi rapidi. A dicembre, un mese dopo il nostro insediamento, si è chiusa la presentazione e ora Roma ha vinto».
L'assessore ai Trasporti della Capitale, Eugenio Patanè, si sofferma su un altro aspetto: «Roma finalmente torna a essere protagonista e ad avere un ruolo da leader tra le grandi città italiane. Grazie alla vittoria del bando MaaS4Italy saremo capaci di rispondere in modo personalizzato e con un solo strumento a tutte le esigenze di spostamento».


Come detto, nella Capitale, la sperimentazione del servizio partirà a marzo, con la giunta che testerà la app su 5mila utenti, un migliaio dei quali turisti stranieri. Prima di quella data scenderà in campo il ministero delle Infrastrutture, convocando tutte le città pilota e gli operatori: c'è da stabilire un unico sistema di pagamento, gli standard per lo scambio di informazioni e la protezione dei dati sensibili e gli oneri per le aziende.
Punto molto caldo questo, perché a fine luglio scade la sperimentazione delle concessioni alle società di sharing. Eppoi c'è il rischio di favorire un comparto su un altro. Spiega Matteo Tanzilli, presidente di Assosharing: «Siamo molto soddisfatti che le città vincitrici siano quelle caratterizzate da competenze tecniche che permetteranno di sviluppare questa piattaforma con respiro strategico. I nodi da sciogliere però non mancano, in particolare per quanto concerne la ripartizione delle responsabilità fra operatori di mobilità e piattaforme terze, la titolarità dei servizi e dei rapporti contrattuali con l'utenza finale, la definizione di un unico standard di dato che stabilisca subito le modalità di scelta di un servizio rispetto ad un altro». E annuncia: «Chiederemo un incontro tra il ministero e le città vincitrici per richiedere linee guida uniche con regole comuni».

IL FUNZIONAMENTO

Ma come funzioneranno queste app che sapranno conciliare i diversi bisogni di mobilità? In primo luogo ci si deve iscrivere, quindi si passa a indicare il tragitto e a calcolare la migliore modalità di viaggio. Anche perché l'algortimo ci darà una risposta immediata, chiedendoci se ci muoviamo con un proprio veicolo, dobbiamo trasportare merci o vogliamo utilizzare i mezzi pubblici. Seguiranno le opzioni trasporto più veloce, più economico e più sostenibile. Quindi si entra nel vivo: che cosa usare , se optare per l'auto, il bus, il tram, la metro, i treni, i monopattini, le biciclette, scooter e auto in sharing, oppure noleggiare una macchina o chiamare un taxi o un Ncc. Anche facendo una parte del percorso su due ruote e un'altra su quattro. Fatta la fatidica scelta, con un click si paga e si può girare la città, come detto, come se si avesse un unico biglietto.

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