Spalle curve, lo sguardo lanciato oltre il piccolo giardino che nell'ultimo anno è diventato il rifugio delle emozioni oltre che l'unico spazio coperto dal cielo che può vivere, vista l'emergenza Covid-19 e le misure di sicurezza che impongono soprattutto agli anziani di non avere contatti. C'è silenzio ora, i bambini non vociano più e nonno Vittorio, resta di nuovo da solo con il suo dolore. Due anni fa gli hanno strappato la sua amata Rina, settant'anni d'amore insieme come solo i protagonisti degli anni passati sembrano riuscire a fare.
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LA LOTTA DELLA FAMIGLIA
Le tre nipoti di Vittorio Martino, 94 anni, hanno cercato in ogni modo di colmare il vuoto nel suo cuore. Tempo fa l'idea, e subito sono arrivate due vivaci papere: nonno Vittorio, di origine molisane, quattro bisnipoti, le curava, aveva costruito anche una casetta per loro. «Gli facevano molto compagnia - racconta al Messaggero una delle nipoti, Giorgia Martino si era affezionato tantissimo, passava il tempo cercando di scacciare via il trauma della morte di nonna Rina. Le papere aggiunge - erano diventate anche un'attrazione per i bimbi del quartiere che passavano, si affacciavano sul giardino e le salutavano». Una notte però qualcuno si è introdotto nel rifugio di nonno Vittorio su via Lucio II, a Pineta Sacchetti.
«Abbiamo trovato alcune impronte» dice Simona, l'altra nipote. Le papere non ci sono più, sono state rubate e nonno Vittorio non si dà pace. «Da tre giorni non ha più tanta fame, dorme poco - raccontano le nipoti - ci chiede continuamente di appendere cartelli in strada per ritrovarle, ma noi sappiamo che è inutile». Nonno Vittorio è disperato e ha l'atroce dubbio che chi le ha rubate non le farà fare una bella fine. Giorgia ha scritto un post sulle pagine social del gruppo di quartiere e ha scatenato la solidarietà di decine e decine di persone che chiedono a gran voce che le papere vengano restituite al nonnino.
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