Roma, nel parco degli Acquedotti l'ombra del racket dietro i roghi

Roma, nel parco degli Acquedotti l'ombra del racket dietro i roghi
Roma, nel parco degli Acquedotti l'ombra del racket dietro i roghi
di Laura Bogliolo
Martedì 28 Luglio 2020, 13:06 - Ultimo agg. 2 Agosto, 14:45
3 Minuti di Lettura

Dodici roghi negli ultimi 22 giorni nel parco degli Acquedotti e il cielo di Cinecittà che si riempie di fumo. Dietro non ci sono piromani o predatori di rame che vogliono disfarsi dei rifiuti come accade in diverse parti di Roma.
È una guerra interna al mondo della prostituzione maschile per la conquista del territorio la causa degli incendi che nelle ultime settimane hanno devastato il polmone verde del quadrante sud-est della Capitale.

Riaprono i parchi a Roma, le immagini del parco degli Acquedotti


LE DENUNCE - Le sentinelle sono i volontari di Retake Roma Acquedotti che hanno dato l'allarme e hanno chiesto aiuto a Flavio De Septis, il responsabile del gruppo No roghi tossici al parco della Caffarella dove in passato grazie anche all'uso di droni si è arrivati all'arresto di diverse persone. Ieri il modello Caffarella ha funzionato anche al parco degli Acquedotti dove i carabinieri del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (Nipaaf) hanno fermato dopo un inseguimento un uomo mentre stava per appiccare un incendio. La convalida del fermo avverrà solo questa mattina, ma intanto il cerchio si sta chiudendo attorno alla guerriglia che da giorni sta terrorizzando i residenti di Cinecittà e i frequentatori del parco. «Sabato scorso ci sono stati addirittura due roghi» spiega uno dei volontari di Retake.

LE INDAGINI - Secondo le indagini dei carabinieri, ancora in corso, non c'è dubbio che dietro quei roghi ci sono avvertimenti tra le diverse bande che cercano di conquistare gli spazi per la prostituzione. Siamo proprio sotto gli archi dell'Acquedotto, all'interno del parco, lungo la direttrice che porta all'Appio Claudio. Già il 12 giugno, la direzione del Parco Regionale dell'Appia Antica aveva denunciato in una lettera inviata alle forze dell'ordine «la gravità della situazione» e «gli incendi dolosi aumentati vertiginosamente». I volontari hanno realizzato anche una mappa con l'indicazione dei luoghi colpiti da atti vandalici e incendi dolosi per sottolineare l'aumento del fenomeno dei roghi: poco distante da via Lemonia, vicino a viale Appio Claudio, ma anche a ridosso di via delle Capannelle. Eccoli i punti dei roghi dolosi e quindi della guerriglia interna al mondo della prostituzione maschile. La vicenda ricorda quello che è accaduto anni fa nella pineta di Castel Fusano, quando le indagini svelarono che dietro i roghi c'era il racket dei giacigli delle prostitute. E ora i carabinieri stanno delineando un quadro investigativo molto simile, inaspettato e scioccante per i residenti di Cinecittà. «Non immaginavo ci fosse una situazione così grave dietro quei roghi che da giorni ci stanno intossicando» diceva ieri Marta Bianchi, costretta da settimane a tenere chiuse le finestre del proprio appartamento.

I DANNI «Abbiamo un ottimo rapporto con le forze dell'ordine - spiegano dal gruppo No roghi tossici alla Caffarella - quando i volontari del parco degli Acquedotti ci hanno chiamato per chiederci aiuto, abbiamo subito organizzato un sopralluogo con i carabinieri del Nipaaf e mentre stavano controllando l'area hanno colto in flagrante un uomo mentre appiccava un rogo». L'uomo ha tentato di fuggire, ma dopo un inseguimento è stato bloccato. Il primo tassello da inserire nel quadro investigativo ieri è stato sistemato, ora le indagini proseguono per delineare con precisione il mondo di illegalità che si nasconde nel parco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA