Roma, furti al Prenestino: ecco i check point in strada

Roma, allerta furti al Prenestino: ecco i check point in strada
​Roma, allerta furti al Prenestino: ecco i check point in strada
di Alessia Marani
Giovedì 25 Febbraio 2021, 00:17 - Ultimo agg. 08:09
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Pigneto e Torpignattara sorvegliati speciali: auto fermate, persone identificate, controlli a raffica in prossimità di bancomat, tabaccherie e farmacie. Una serie di servizi “ad alto impatto” sono stati messi su nei quartieri a Est del Centro dai carabinieri della Compagnia Casilina con l’ausilio del Nucleo Radiomobile e dell’8° Reggimento Lazio, sull’onda dell’alert lanciato dai cittadini e raccolto su queste pagine nei giorni scorsi relativo a un aumento di furti e borseggi nel quadrante. In alcuni casi, come quello di una studentessa americana strattonata e trascinata a terra in un tentativo di rapina domenica pomeriggio in via Renzo da Ceri, anche violenti. Ma il rapporto tra residenti e militari è costante. Lo scambio di informazioni pure. Così, anche sulla base delle segnalazioni fornite dagli abitanti ai militari di zona, ieri pomeriggio le pattuglie hanno avviato uno dei primi maxi-controlli in programma. 

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Da piazza della Marranella al cuore del vecchio Pigneto, passando per il dedalo di vie che incrociano piazza Roberto Malatesta, ieri pomeriggio, sono stati passati in rassegna automobilisti, scooteristi e semplici passanti: controllate, in sei ore, circa 250 persone e cento mezzi, “annotati” volti conosciuti e non. «Nonostante il numero dei reati si sia mantenuto nel raffronto con i periodi passati, costante - spiega il comandante Piero Orlando - e il tipo degli stessi sia considerato “minore”, il livello di percezione della sicurezza avvertito dai cittadini resta fondamentale.

Siamo alle prese con quartieri la cui natura negli anni si sta modificando, dando spazio anche a una nutrita comunità straniera che è integrata, ma che conservano comunque una loro identità specifica. Per questo il collante e il dialogo con le istituzioni non deve mancare».

 

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La rete con i «cittadini-sentinella» coinvolge almeno quattro comitati di quartiere nell’area di Torpignattara, altri al Pigneto e al Prenestino-Labicano, sul modello dell’esperienza nata sul campo nella non lontana Centocelle dopo la serie di raid incendiari ai danni di attività commerciali e locali che si sono susseguiti nel 2019. «Anche in questo quartiere - continua il maggiore Orlando - i cittadini si sono trasformati nei nostri occhi e nelle nostre orecchie. Ovviamente, a noi riferiscono di fenomeni nuovi o emergenti, di persone o movimenti sospetti. Anche nella lotta allo spaccio e non solo per i reati predatori, questo contributo è importante. Al di là del numero 112 che va chiamato sempre quando si subisce un crimine, anche lieve, e quando si ha necessità di soccorsi o di un intervento urgente». Nelle ultime settimane, dunque, nel quadrante, a volte anche attraverso le pagine Facebook di quartiere, le “sentinelle” hanno avvisato di “strappi” tentati o consumati di borse e cellulari, furti in casa - anche di giorno -, donne e adolescenti presi di mira scesi dai mezzi pubblici. 

Tra le associazioni che siedono al “tavolo” aperto con le forze dell’ordine c’è anche il Comitato Vivi Pigneto. «Il nostro quartiere ha già affrontato in passato fatti di cronaca e una pesante situazione di spaccio, superati proprio attraverso lo spirito di collaborazione attiva e spontanea che contraddistingue il Pigneto e chi lo vive - dice la presidente, l’avvocato Loredana Violi - che sia esso residente storico, nuovo arrivato o straniero. È un quartiere complesso e dispersivo e per questo serve fare rete. Dal lockdown, inoltre, abbiamo cominciato a notare un cambiamento di faccia della zona orfana dalle movida, in chiave negativa. Ci sono arrivate più segnalazioni legate all’aumento di microcriminalità in strade più deserte. A quel punto il filo diretto con le forze dell’ordine si è stretto ancora di più non tanto con fine repressivo, quanto di prevenzione». Violi, tuttavia, è convinta che «il fenomeno sia legato al periodo particolare che viviamo» e che «dal mio osservatorio di legale penalista, purtroppo non riguardi solo un quartiere specifico», fermo restando, infine, che «la dimensione inclusiva e attiva del Pigneto è il valore aggiunto per superare l’emergenza».
 

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