Roma, Rione Monti, non si farà l'isola pedonale: il Consglio di Stato dà ragione ai cittadini

Roma, Rione Monti, non si farà l'isola pedonale: il Consglio di Stato dà ragione ai cittadini
Roma, Rione Monti, non si farà l'isola pedonale: il Consglio di Stato dà ragione ai cittadini
di Fabio Rossi
Sabato 6 Giugno 2020, 10:35
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L’isola ambientale del rione Monti non si farà. Il Consiglio di Stato ha messo la parola fine al tanto discusso piano del Campidoglio, che vedeva i residenti fortemente contrari a un’iniziativa destinata «a snaturare completamente la zona, rendendola invivibile». I giudici della quinta sezione hanno accolto il ricorso di diversi comitati e associazioni del rione, annullando gli atti con i quali l’amministrazione comunale aveva approvato il progetto “Argiletum” dal nome dell’antica strada della Città eterna che collegava il quartiere della Suburra al Foro romano.

Ribaltata, così, la prima ordinanza del Tar del Lazio, che aveva invece dato ragione a Palazzo Senatorio. Si tratta di «una decisione importante del Consiglio di Stato, una sconfitta senza precedenti per l’amministrazione capitolina, condannata persino a pagare le spese processuali», esulta il Coordinamento comitati rione Monti, secondo cui «lo squallido piano di sfruttamento commerciale del rione, mascherato da “isola ambientale” e voluto da poche decine di persone appoggiate dal Campidoglio, è stato smontato pezzo per pezzo».



I giudici amministrativi hanno censurato la delibera capitolina innanzitutto per violazione «del Codice della strada e carenza di istruttoria, perché adottata senza un’adeguata analisi dei flussi di traffico e degli effetti sulla sicurezza della circolazione, sulla salute, sull’ordine pubblico, sul patrimonio ambientale e culturale e sul territorio». Per la giurisprudenza, scrive il Consiglio di Stato, «ogni limitazione alla circolazione veicolare richiede ai sensi della medesima disposizione che siano svolte accurate analisi del traffico, misurazioni sulla presenza di inquinanti atmosferici, stime degli effetti delle misure di contenimento, analisi del carico inquinante del traffico suddivisa per classi e categorie di veicoli, e della sua distribuzione giornaliera, con rilevazioni in fasce, periodi ed orari sempre diversi». Il Campidoglio, invece, avrebbe raccolto «dati sul traffico in maniera scientemente frammentaria e relativi ad un unico giorno, feriale, un anno prima dell’adozione delle misure di pedonalizzazione». L’idea di pedonalizzazione del Comune prevedeva tra l’altro la chiusura al traffico di via Urbana, da via de’ Ciancaleoni a via Panisperna. Sarebbe stata interessata anche una parte di via Leonina, che il progetto indicava come pedonale dal tratto da via dell’Angeletto a salita dei Borgia con l’istituzione da qui, di un doppio senso a vista fino a piazza della Suburra. Off-limits per le auto sarebbe poi diventata anche via Madonna dei Monti.

Contro il progetto si è creato un fronte trasversale di residenti, che tra l’altro ha raccolto 1.200 firme e avanzato proposte alternative, senza ricevere ascolto. «Per anni, mentre l’Amministrazione si disinteressava alla corretta manutenzione ordinaria dell’intera viabilità, sono stati quindi impegnati uffici, personale, denari dei contribuenti su un progetto strampalato, inattuabile, inviso alla popolazione di chi vive e lavora nel Rione Monti», sottolinea il coordinamento. «È dovuto intervenire il Consiglio di Stato per mettere una pietra tombale sull’ennesimo annuncio fallito da campagna elettorale della sindaca Raggi, quando tutto si sarebbe potuto risolvere già quattro anni fa - attacca Anna Vincenzoni, assessore alla mobilità e all’ambiente del I Municipio - Una serie di errori imperdonabili, da parte del Campidoglio, con un progetto costruito intorno a una finta e parziale pedonalizzazione di via Urbana». Il piano «non avrebbe risolto i problemi che abbiamo ma ne avrebbe creati degli altri, esasperando gli effetti commerciali e turistici, ai danni dei residenti - commenta Lisa Roscioni, presidente del comitato Monti - Per accontentare pochi ristoranti si sarebbero spesi 700 mila auto per pochi metri di pedonalizzazione: quei soldi potrebbero essere spesi meglio per il rione, per esempio investendoli sul rifacimento delle strade o sulla riqualificazione di Villa Aldobrandini».
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