Sembra di essere tornati indietro di otto mesi. Da questa mattina le scuole superiori devono dirottare online almeno il 75 per cento delle attività didattiche. Ma in molti casi è un’impresa impossibile: e così in tasti istituti, dal Tasso, all’Augusto, si faranno solo lezioni a casa. «Tutti gli studenti vanno a distanza – spiega Cristina Costarelli, preside del liceo scientifico Newton - La didattica a distanza non sarà mai come quella in presenza ma abbiamo a che fare con le assenze dei docenti, le classi in quarantena e i casi positivi che aumentano in tante scuole. Ci conviene mettere a punto un altro quadro orario solo per il 25 per cento in presenza? Sarebbe il quarto». Da settembre le scuole hanno dovuto fare i conti più volte con distanziamento e quadri orari da modificare in maniera chirurgica, di volta in volta.
Didattica on line anche alle elementari: ecco il piano. E sui prof: «Si insegni anche in quarantena»
A OSTACOLI
Tutti da remoto anche gli studenti dell’Istituto superiore Salvini, che comprende l’Azzarita, il Mameli, il Valadier e il Genovesi: «L’organizzazione delle lezioni al 75 Per cento è decisamente complicata – spiega il preside Roberto Gueli – noi riapriamo con il 100 per cento a distanza».
I TENTATIVI
All’Istituto agrario “Sereni”, tra alunni e docenti positivi, la didattica in presenze riguarderà solo il primo anno, e solo per questa settimana. «Stiamo acquistando device e schede ricaricabili per i nostri studenti - sottolinea la preside Patrizia Marini - Purtroppo abbiamo il 74 per cento di alunni pendolari e i trasporti rappresentano il vero problema del contagio». Fanno i salti mortali anche all’Alberghiero “Amerigo Vespucci”: «Con l’orario definitivo ci stiamo organizzando per assicurare ore laboratorio in presenza a tutti, raggiungendo comunque il 78 per cento complessivo di didattica a distanza», spiega la preside Maria Teresa Corea. All’Istituto “Giorgio Ambrosoli” si erano organizzati per mantenere in ogni classe metà studenti in classe e gli altri collegati da casa. «Ma ora potremo lasciare in presenza solo le prime, perché così già raggiungiamo il 25 per cento», lamenta la preside Anna Messinese.
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Si sta facendo sempre più distante, la didattica. Potrebbe finire online, infatti, anche per i piccoli delle elementari che, mettendo da parte regoli e colori, si ritroveranno a studiare guardando uno schermo. Per le scuole sta partendo una nuova difficile fase, in cui a dover fare i conti con le lezioni digitali sono ancora una volta famiglie e docenti.