Covid Roma, i presidi si arrendono: dall’Augusto all’Azzarita, tutte le lezioni da casa

Covid Roma, i presidi si arrendono: dall’Augusto all’Azzarita, tutte le lezioni da casa
Covid Roma, i presidi si arrendono: dall’Augusto all’Azzarita, tutte le lezioni da casa
di Lorena Loiacono e Fabio Rossi
Martedì 27 Ottobre 2020, 00:47
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Sembra di essere tornati indietro di otto mesi. Da questa mattina le scuole superiori devono dirottare online almeno il 75 per cento delle attività didattiche. Ma in molti casi è un’impresa impossibile: e così in tasti istituti, dal Tasso, all’Augusto, si faranno solo lezioni a casa. «Tutti gli studenti vanno a distanza – spiega Cristina Costarelli, preside del liceo scientifico Newton - La didattica a distanza non sarà mai come quella in presenza ma abbiamo a che fare con le assenze dei docenti, le classi in quarantena e i casi positivi che aumentano in tante scuole. Ci conviene mettere a punto un altro quadro orario solo per il 25 per cento in presenza? Sarebbe il quarto». Da settembre le scuole hanno dovuto fare i conti più volte con distanziamento e quadri orari da modificare in maniera chirurgica, di volta in volta.

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A OSTACOLI

Tutti da remoto anche gli studenti dell’Istituto superiore Salvini, che comprende l’Azzarita, il Mameli, il Valadier e il Genovesi: «L’organizzazione delle lezioni al 75 Per cento è decisamente complicata – spiega il preside Roberto Gueli – noi riapriamo con il 100 per cento a distanza».

Sulla stessa linea anche l’istituto Darwin di via Tuscolana e il liceo Augusto di via Gela, lungo via Appia, dove le chiusure delle singole classi sono state ripetute anche per i diversi casi di positività. Ogni volta gestire gli orari diventa troppo complesso, per la scuola e per le famiglie. Chiude con le lezioni in presenza anche l’istituto Confalonieri-De Chirico, in zona piazza Re di Roma: la scuola ha messo a disposizione dei tablet da prendere in comodato d’uso. Anche lo storico liceo Tasso, in questi giorni di ripresa in linea con il Dpcm, torna alla didattica a distanza estesa a tutti. Ed è la linea che stanno seguendo tante scuole. Il San Giuseppe de Merode sta valutando la didattica digitale per tutti e così anche il liceo Primo Levi: «Per ora partiamo con il 75 per cento online – spiega il dirigente scolastico Stefano Sancandi - ma ci sono serie difficoltà organizzative. Non escludo che a breve si procederà tutti online». La tendenza sembra essere proprio questa: «Purtroppo in questa critica fase organizzativa è evidente che sia più semplice spostare online il 100 Per cento degli orari degli insegnanti – spiega Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma e del Lazio – anche se rappresenta un danno dal punto di vista formativo».

I TENTATIVI

All’Istituto agrario “Sereni”, tra alunni e docenti positivi, la didattica in presenze riguarderà solo il primo anno, e solo per questa settimana. «Stiamo acquistando device e schede ricaricabili per i nostri studenti - sottolinea la preside Patrizia Marini - Purtroppo abbiamo il 74 per cento di alunni pendolari e i trasporti rappresentano il vero problema del contagio». Fanno i salti mortali anche all’Alberghiero “Amerigo Vespucci”: «Con l’orario definitivo ci stiamo organizzando per assicurare ore laboratorio in presenza a tutti, raggiungendo comunque il 78 per cento complessivo di didattica a distanza», spiega la preside Maria Teresa Corea. All’Istituto “Giorgio Ambrosoli” si erano organizzati per mantenere in ogni classe metà studenti in classe e gli altri collegati da casa. «Ma ora potremo lasciare in presenza solo le prime, perché così già raggiungiamo il 25 per cento», lamenta la preside Anna Messinese.

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Si sta facendo sempre più distante, la didattica. Potrebbe finire online, infatti, anche per i piccoli delle elementari che, mettendo da parte regoli e colori, si ritroveranno a studiare guardando uno schermo. Per le scuole sta partendo una nuova difficile fase, in cui a dover fare i conti con le lezioni digitali sono ancora una volta famiglie e docenti.


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