Da Roma si era trasferito a Dubai, con il conto in banca rimpolpato da centinaia di migliaia di euro sottratti alla Regione Lazio. Ora, Massimo Severoni, ex presidente della società Microcredito italiano Spa, è stato condannato a restituire la somma alla Pisana: si tratta di 498.900 euro. Durante il processo è stato giudicato in contumacia, visto che è residente nella città degli Emirati Arabi. In una località super esclusiva, oltretutto: Palm Jemeirah.
Il furto
Il denaro che avrebbe sottratto faceva parte di un fondo stanziato dalla Regione per supportare le piccole imprese locali.
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La società
La Microcredito, con sede ai Parioli, gestiva i soldi stanziati da Lazio Innova, la società in house della Regione Lazio, che aveva stanziato il «Fondo Futuro», destinato alle microimprese e ai titolari di partita Iva che si trovano in situazioni di difficoltà. L'azienda avrebbe dovuto garantire il supporto nell'accesso ai finanziamenti pubblici, istruendo le pratiche, valutando l'idoneità delle richieste e predisponendo le relazioni conclusive sul periodo di erogazione. Invece, Severoni, prima di lasciare la presidenza nel dicembre 2019, si sarebbe appropriato quasi mezzo milione di euro, trasferendo a imprenditori compiacenti finanziamenti non erogati, rate di rimborso di finanziamenti e somme restituite da chi aveva rinunciato al denaro.
L'inchiesta contabile era scattata nel maggio 2020, dopo un esposto presentato da Lazio Innova: la nuova presidente della Microcredito si era accorta che Severoni avrebbe distratto centinaia di migliaia di euro dirottandoli sui conti di società sconosciute, con causali false. I magistrati contabili hanno sottolineato che l'imputato gestiva direttamente i conti correnti della società. Avrebbe continuato a svuotarli anche dopo le sue dimissioni, quando coordinava di fatto l'azienda fino all'insediamento del nuovo Consiglio di amministrazione, nel gennaio 2020.