Roma, un altro giovane vittima del sito dei suicidi. In camera un biglietto: «Chiamate l'ambulanza»

Roma, un altro giovane vittima del sito dei suicidi. In camera un biglietto: «Chiamate l'ambulanza»
di Giuseppe Scarpa
Sabato 12 Giugno 2021, 06:11 - Ultimo agg. 13 Giugno, 09:51
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Chiamate l'ambulanza. Il post-it appeso in camera è un interrogativo che assilla i genitori di Luca, 31 anni, il nome è di fantasia, che si è suicidato a Roma. «Non voleva farlo, era indeciso». È questo l'ennesimo caso collegato al sito Sanctioned Suicide e al nitrito di sodio. Il terzo nella Capitale, il quinto su scala nazionale. «Il messaggio nel biglietto lo ha scritto di suo pugno. Non era certo di quello che voleva fare», commenta il padre. Alla fine, però, il più estremo dei gesti lo ha ugualmente compiuto, spinto anche dai suggerimenti pubblicati sul sito della morte, così è stato ribattezzato dagli investigatori, che il ragazzo ha frequentato sino all'ultimo.

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Non a caso, nell'appartamento in cui viveva Luca, è stato trovato il nitrito di sodio.

Si tratta della sostanza chimica, tristemente nota, adoperata da altri giovanissimi che in questo anno si sono tolti la vita avvelenandosi dopo aver appreso informazioni e consigli, anche da dei tutor del suicidio, conosciuti sempre sullo stesso sito.


ROMA
Nella Capitale è, appunto, il terzo caso con condotte estremamente simili. Tuttavia Luca, nonostante l'acquisto, non avrebbe ingerito il nitrito di sodio. Ha optato per altre sostanze, ha assunto i barbiturici.
I genitori del 31enne hanno scoperto ultimamente la relazione tra il gesto compiuto dal loro ragazzo e i consigli appresi sul forum. Il decesso di Luca porta, infatti, la data del 14 giugno 2020. Il padre, il mese scorso, ha passato al setaccio il pc del 31enne. Ciò che ha scoperto lo ha lasciato basito. Anche Luca, che stava attraversando un momento di fragilità, navigava sul quel sito e lì si sarebbe confrontato con altre persone e avrebbe ottenuto informazioni e sostegno per il suo progetto. «Quando ti trovi su un ponte e stai per toglierti la vita, qualcuno dovrebbe salvarti, aiutarti. Invece, grazie a quel forum, è come trovare una persona che passa e ti spinge di sotto».
È la metafora perfetta coniata dal genitore di Luca che sintetizza la funzione del sito oscurato lunedì dalla procura di Roma. Adesso la vicenda del 31enne, con ogni probabilità, confluirà nel fascicolo d'indagine, per istigazione al suicidio, del pm Giulia Guccione. Magistrato che ha avuto il merito di comprendere dal principio la portata dell'intera vicenda, chiudendo, in Italia, l'accesso alla pagina web e che sta indagando su diversi suicidi avvenuti a Roma.


I PRECEDENTI
I forum della morte sono il primo step che precede, di solito, il colloquio in chat con persone che incoraggiano a togliersi la vita. Questa strada senza ritorno è stata percorsa da Laura, 20 anni, (il nome è di fantasia) a Palermo il 25 maggio, da Matteo Cecconi, 18 anni, a Bassano del Grappa il 26 aprile scorso durante una lezione a scuola con la didattica a distanza, da Fabio Gianfreda, 19 anni, il 9 dicembre 2020 nella Capitale.
Stessa fine scelta da un altro studente a Roma, Paolo (il nome è di fantasia) di 19 anni, il 13 febbraio del 2020 in un Bed and Breakfast. Il giovane, dopo aver bevuto dal bicchiere zeppo di veleno, si pente e chiama il 112. «Aiutatemi vi prego», dice ai soccorritori al telefono.
Quando l'ambulanza arriva Paolo è già morto. Adesso si scopre la quinta vittima, il 14 giugno del 2020. Un 31enne che, probabilmente, non era così convinto di ciò che ha poi compiuto. Il dramma è stato che Luca, Paolo, Fabio, Matteo e Laura, sulla loro strada, in quel momento tortuosa, hanno trovato il sostegno in un sito che ti aiutava ad ucciderti.

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