Roma, il tassista stupratore libero dopo 7 giorni: revocati gli arresti domiciliari

Roma, il tassista stupratore libero dopo 7 giorni: revocati gli arresti domiciliari
di Giuseppe Scarpa
Mercoledì 9 Settembre 2020, 00:05 - Ultimo agg. 00:59
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Il tassista arrestato il due settembre, accusato di violenza sessuale è stato scarcerato ieri sera. Revocati i domiciliari. La notizia ha sorpreso gli inquirenti. L’impianto della procura, di fatto, rimane intatto. Tuttavia sono venute meno le esigenze cautelari e il gip ha disposto la liberazione dell’uomo. Durante l’interrogatorio di garanzia di lunedì il legale del 46enne, l’avvocato Cesare Gai, aveva prodotto una serie di sms tra il suo assistito e la cliente italiana, vittima dello stupro, che seppur non smontando l’accusa, in parte avevano portato a ridefinire ciò che si era verificato. Si tratterebbe sempre di un abuso commesso dall’uomo. Inoltre sul 46enne pende anche l’accusa di violenza nei confronti di un’altra passeggera americana.

 

Roma, preso il tassista stupratore. L'sms alla cliente: "E' stato bello"

"È stato così bello ieri notte, te e io.

Quando ci rivediamo?". La vita di una impiegata romana di 34 anni viene stravolta una mattina di gennaio quando riceve all'improvviso questo messaggio su Whatsapp. Chi è l'uomo, lo sconosciuto, che le scrive? E che cosa vuole da lei?


LA VICENDA Era già successo tre anni fa. Prima della giovane romana aggredita e stuprata lo scorso gennaio, il tassista aveva già molestato un’altra donna. Una cliente, giovane, che si era affidata a lui per tornare in albergo di notte dopo una serata trascorsa a ballare nei locali del Centro storico. Un’americana di 20 anni, che aveva paura a percorrere la strada da sola, anche se si trattava di pochi isolati, e aveva preferito chiamare un taxi per evitare brutte sorprese. Temeva di essere aggredita, di attirare attenzioni non desiderate. E all’interno dell’auto bianca, che era arriva in pochi minuti, si sentiva al sicuro. Si sbagliava. Era il 2017. Il copione è molto simile a quello dello scorso gennaio. L’epilogo è diverso: la ventenne americana è riuscita a reagire e a sottrarsi. Ha raggiunto l’albergo e in lacrime ha raccontato tutto quanto al portiere che stava facendo il turno di notte. L’uomo ha chiamato la Polizia. Il tassista è stato identificato e riconosciuto. La giovane ha dichiarato che l’uomo si era seduto sul sedile posteriore insieme a lei e aveva iniziato a palpeggiarla.



IL PRECEDENTE Ma all’epoca gli indizi a carico dell’uomo erano troppo deboli per arrivare a un processo. Il fascicolo è rimasto pendente, gli inquirenti stavano pensando di avanzare una richiesta di archiviazione. Il racconto fornito dall’americana poco dopo i fatti era credibile, ma non bastava. E, soprattutto, una volta terminata la vacanza nella Capitale la ventenne era tornata negli Stati Uniti. Il pm ha cercato di convocarla per ascoltarla di nuovo, mettendo a verbale la sua testimonianza. Ma lei non è riuscita a recarsi una seconda volta in Italia. Gli accertamenti, quindi, sono rimasti in una fase di stallo. Fino a gennaio, quando un’altra giovane donna si è presentata dai Carabinieri e ha raccontato una storia di violenza che aveva per protagonista lo stesso tassista di 46 anni già indagato. Gli accertamenti sono scattati subito e il vecchio fascicolo è stato recuperato. I racconti delle giovani erano molto simili si intrecciavano in più passaggi. È stato sufficiente per chiedere - e ottenere - l’arresto dell’uomo. Il sospetto degli inquirenti rimane sempre lo stesso: è che la trentaquattrenne romana e la ventenne non siano le uniche vittime: l’uomo ha agito in modo troppo disinvolto - ha anche contattato la giovane italiana chiedendole un appuntamento -, tanto che le pm pensano che si tratti di un modus operandi studiato e già utilizzato. Soddisfatto per la decisione del gip il legale dell’uomo. L’avvocato Cesare Gai: «Il giudice - precisa il penalista - ha stabilito di liberare dai domiciliari il mio assistito senza che io abbia presentato alcuna domanda di scarcerazione. Durante l’interrogatorio di garanzia abbiamo prodotto una serie di elementi che sono stati valutati dal gip». Ovviamente non dello stesso avviso la procura che vuole comunque portare a processo il tassista 46enne. 

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