Caso Ruberti, verifiche sui fratelli De Angelis e sulle polizze della Asl

Controlli disposti da D’Amato sulla regolarità degli appalti a Frosinone. Nel 2021, la compagnia di Vladimiro si è aggiudicata 3 dei 6 bandi pubblicati

Caso Ruberti, verifiche sui fratelli De Angelis e sulle polizze della Asl
Caso Ruberti, verifiche sui fratelli De Angelis e sulle polizze della Asl
di Pierfederico Pernarella
Domenica 21 Agosto 2022, 07:08 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 03:44
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 Piazza San Tommaso D'Aquino, nel centro storico di Frosinone, è stata ribattezzata piazza fratelli De Angelis. Per scoprire perché basta guardarsi attorno. Su un lato c'è il quartier generale del Consorzio industriale del frusinate ora accorpato a quello unico del Lazio di cui è presidente Francesco; sull'altro la sede di una delle agenzie assicurative più importanti della provincia guidata dal fratello Vladimiro. Qui tanti anni fa c'era la stazione degli autobus, come ricorda ancora una vecchia pensilina. Ora resta un parcheggio, ma il via vai di un tempo a suo modo non manca. Per un motivo o per un altro in tanti debbono o vogliono parlare con i fratelli De Angelis.

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I due sono finiti nell'occhio del ciclone dopo la pubblicazione del video della lite che ha costretto Albino Ruberti a dimettersi dall'incarico di capo di Gabinetto del sindaco di Roma provocando un terremoto nel Pd. E le scosse non si fermano. L'assessore regionale alla sanità Alessio D'Amato ha chiesto verifiche alla Asl di Frosinone sugli appalti delle polizze assicurative.

Alcune di queste, come emerso dai controlli, sono stati assegnati alla Unipolsai, di cui Vladimiro De Angelis, è il principale agente in Ciociaria. I destini dei fratelli, dopo il Rubertigate, s'incrociano.


PANE E POLITICA
Entrambi cresciuti a pane, falce e martello, hanno militato insieme nella federazione giovanile comunista. Poi Vladimiro è diventato un affermato broker assicurativo, mentre Francesco, 63 anni il prossimo ottobre, ha intrapreso una fortunata carriera politica, sempre sulla cresta dell'onda, dal vecchio Pci al Pd. Oggi è il presidente del Consorzio industriale del Lazio, uno dei più grandi d'Italia, che gestisce servizi e appalti a servizio di migliaia di imprese. Francesco avrebbe dovuto correre per la Camera alle prossime elezioni, ma ha ritirato la candidatura dopo lo scandalo del video. «Per non danneggiare il partito», ha detto. E si sa che De Angelis al partito tiene più di ogni altra cosa. Sulla breccia dagli anni Ottanta, non molla di un millimetro, tanto per rendere fede al suo nome di battaglia, il cannibale, per la voracità con cui divora palchi e voti. E incarichi: 15 anni consigliere regionale, assessore per cinque e parlamentare europeo. Nel 2015 è diventato presidente del Consorzio industriale di Frosinone e nei mesi scorsi Zingaretti lo ha scelto per guidare quello unico del Lazio. Secondo una delle tante versioni sulla diffusione del video, in ballo ci sarebbe anche quella poltrona ambitissima (da 9.660 euro lordi al mese) da cui qualcuno vuole disarcionare l'inossidabile Francesco. Ora da più parti si chiedono le sue dimissioni anche da quell'incarico perché, si sostiene, dietro i toni così furibondi di Ruberti, non ci sarebbe sola una disputa sul rigore al derby Roma-Lazio.

 

LE MINACCE
Alcuni testimoni riferiscono che si stesse parlando di candidature, ma resta il dubbio a cosa si riferisse il funzionario dem quando sbraita: «Lo dico a tutti quello che mi hai detto». Frase che sarebbe stata riferita a Vladimiro De Angelis, in risposta al suo me te compro. «Quale proposta scandalosa era stata rivolta a Ruberti?», si chiedono dalla Lega. La Procura nelle prossime ore acquisirà il video e aprirà un'inchiesta per capire se la lite possa nascondere delle ipotesi di reato.


Secondo alcune ricostruzioni, nel corso della cena si sarebbe parlato anche di polizze assicurative al Comune di Roma. Circostanza smentita da Ruberti, ma sul fatto che l'agenzia del fratello di De Angelis abbia degli appalti con enti pubblici della provincia di Frosinone, tra cui l'azienda sanitaria, ha chiesto subito delle verifiche l'assessore regionale alla sanità, Alessio D'Amato. Dagli accertamenti, fanno sapere dalla Asl, è emerso che sono stati stipulati contratti con diverse compagnie assicurative dopo regolari gare d'appalto. L'ultima è stata indetta nel dicembre del 2021. Tre dei sei lotti sono stati aggiudicati alla Unipolsai: una Casco di 8mila euro all'anno, una per i lavoratori delle comunità terapeutiche di 18mila euro e quella antincendio da 449mila euro. La gara d'appalto dell'anno scorso ha messo fine alla serie di proroghe e affidamenti diretti che si susseguivano dal 2016, buona parte a favore dell'Unipolsai. «Siamo disponibili a fornire, ove richiesto dalla magistratura, qualsiasi documento necessario, relativamente agli atti in questione», ha detto il direttore generale dell'Asl di Frosinone, Angelo Aliquò. E sempre alla Asl rimandano, anche se indirettamente, i destini incrociati dei fratelli De Angelis: la moglie di Vladimiro nel 2020 è stata assunta come psicologa dopo una procedura che ha sollevato polemiche e interrogazioni.

 

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