Scuola e Green pass, nel Lazio un docente su due è favorevole: «Serve a ridurre i tempi per l’entrata»

Scuola e Green pass, nel Lazio un docente su due è favorevole: «Serve a ridurre i tempi per l’entrata»
di Camilla Mozzetti
Lunedì 30 Agosto 2021, 00:25 - Ultimo agg. 31 Agosto, 10:51
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Alla fine potrebbe davvero arrivare quella che i sindacati della scuola e le associazioni di categoria definiscono la “super” App capace di indicare con una spunta rossa o verde se un docente ha o meno il Green Pass valido ma intanto nel caos denunciato dall’AssoPresidi di Roma sui controlli da effettuare ogni giorni per accertare la validità dei certificati verdi per ogni docente e collaboratore, intervengono direttamente loro, gli insegnanti. La maggior parte di chi ha concluso l’iter vaccinale, infatti, non ha problemi a dare alle scuole le indicazioni sulla validità del proprio Green pass. «Quale violazione della privacy - domanda Luisa Collevecchio, docente del liceo Lucrezio Caro - io personalmente non ho problemi a indicare la durata alla mia scuola e come me molti colleghi». 

Scuola, super app e green pass


I presidi apprezzano la disponibilità che si conferma analogamente in molte altre scuole: dal Vespucci al Mamiani e pur tuttavia la strada non sembra percorribile. «I dirigenti non possono acquisire dati sensibili - spiega la presidente dell’AssoPresidi del Lazio Cristina Costarelli - e non perché non vogliono ma perché non sono autorizzati per legge al possesso e al trattamento degli stessi.

Qualora quelle informazioni finissero nelle mani dei dirigenti, essi incorrerebbero nelle conseguenti sanzioni indicate dalla normativa sulla privacy». L’unica soluzione praticabile per ovviare al problema delle “file” che quasi certamente si verificheranno agli ingressi è sperare che questa “super” App entri in funzione per l’avvio del nuovo anno scolastico, fissato al 13 settembre. In sostanza ogni dirigente caricando i nomi dei propri insegnanti potrebbe verificare - nel rispetto della privacy - se il personale ha il Green pass attivo oppure no. «Ci sarà sempre bisogno di una persona deputata al controllo - conclude la Costarelli - ma di certo si eviterebbe la verifica agli ingressi». 


LO SCREENING
Intanto la Regione conferma il piano di screening con i tamponi salivari per gli studenti che non rientrano per età nelle fasce di popolazione vaccinabile. Si tratta dei bambini iscritti alle elementari e alle medie che hanno dai 6 ai 12 anni. Si parte a ridosso del trillo della prima campanella su un campione di 18 mila ragazzini. Le Asl, come anticipato nei giorni scorsi da Il Messaggero, stanno prendendo contatto con le scuole per avviare la campagna e individuare delle classi “sentinella”. L’attività verrà ripetuta ogni 15 giorni e sarà garantita per l’intero anno scolastico, al netto delle attività sui cluster che potrebbero emergere nel corso dei prossimi mesi, con il fine di monitorare l’andamento del virus in tutte le scuole del territorio. Il tampone salivare ha un’alta validità e nel caso in cui risultassero dei positivi da quello stesso campione potrà essere avviata l’analisi molecolare di conferma senza necessità di eseguire un nuovo prelievo. 
LA GIORNATA
Sul fronte dei contagi il Lazio assiste da qualche giorno a una graduale discesa dei contagi. Ieri i nuovi positivi scovati erano 349, ovvero 98 in meno sul giorno precedente e -105 sulla domenica precedente, quella del 22 agosto. Scendono anche i ricoveri benché la quota dei degenti resti superiore a 400. Nei reparti ordinari si trovano 441 ricoverati, 16 in meno sul giorno precedente. Salgono invece le occupazioni nelle Terapie intensive che arrivano a quota 72 (più uno) e i decessi: cinque quelli di ieri con un aumento di tre morti su sabato.
 

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