Scuola, alunni in classe nel Lazio: istituti pieni con le nuove regole

Dopo il taglio dei tempi d’isolamento 60mila studenti sono tornati tra i banchi. Corsa dei presidi alle mascherine Ffp2. La tensione all’ingresso di alcuni istituti

Scuola, alunni in classe nel Lazio: istituti pieni con le nuove regole
Scuola, alunni in classe nel Lazio: istituti pieni con le nuove regole
di Flaminia Savelli
Martedì 8 Febbraio 2022, 00:24 - Ultimo agg. 9 Febbraio, 09:53
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Classi - quasi - al completo: con le nuove regole sanitarie che riducono Dad e quarantene, ieri la campanella ha suonato per oltre 60 mila studenti. Richiamati a scuola dopo che i tempi dell’isolamento sono stati ridotti da dieci a cinque giorni. «Un altro “primo giorno” di scuola per tutti noi. Le presenze non erano così alte dallo scorso settembre» commenta Cristina Costarelli preside del liceo Newton. Anche se non sono mancati intoppi burocratici e organizzativi tra Green pass e certificati di avvenuta guarigione. Infine il caos tamponi perché non tutti gli studenti, che erano in quarantena, sono riusciti domenica a prenotare il test e dunque, rientreranno questa mattina. Tuttavia: «Con le nuove regole sarà tutto più semplice e gli alunni avranno senz’altro maggiore continuità didattica. Anche perché la quarantena per tutti scatterà dopo cinque casi positivi in una stessa sezione» precisa Costarelli. 

LE NUOVE NORME

Per le scuole è partita anche la corsa alle mascherine.

Le disposizioni infatti prevedono l’obbligo delle Ffp2 al rientro in classe e per i successivi 5 giorni di chi è risultato positivo. Ma il tempo per acquistarle è stato poco. Così gli istituti si sono organizzati nel fine settimana con le farmacie di quartiere. Le scorte caricate nelle auto domenica sera e organizzate nei magazzini scolastici ieri mattina. «Abbiamo fatto tutti il possibile per il rientro in massa degli alunni. Ho finito il giro delle farmacie domenica sera, ho acquistato oltre 2 mila dispositivi protettivi. La scorta per tutto il mese di febbraio e destinata ai ragazzi delle scuole medie» spiega Valeria Sentili, preside dell’istituto comprensivo Francesca Morvillo. Resta però ancora fuori l’ordine delle mascherine pediatriche, quelle previste per i bimbi delle elementari. Ma la linea dei presidi ora è quella di arrivare dritti alla fine dell’anno scolastico: «In un clima - aggiunge la preside Sentili - più disteso anche da parte delle famiglie che nelle ultime settimane a più riprese hanno preso di mira scuole e docenti per il caos causato dalle diverse informazioni che circolavano». Ancora ieri mattina si sono registrate tensioni agli ingressi. Generato proprio dalle nuove disposizioni. Nello specifico: non viene richiesta la certificazione medica dopo una quarantena disposta per un contatto scolastico. Prevista invece per un contatto extra - scolastico. Il risultato? A molti genitori che si sono presentati solo con il certificato verde, è stato richiesto anche il certificato del medico di base. Un cortocircuito dovuto alle diverse interpretazioni delle direttive: «Alla fine sono entrati tutti gli studenti. Avevamo previsto qualche intoppo ma l’importante è che i ragazzi, la maggior parte almeno, siano rientrati a scuola. Adesso tutti dobbiamo lavorare per assicurare lezioni in presenza» conclude la preside Sentili. Anche se i numeri delle cattedre vuote - per i prof contagiati - sono ancora alti. 

 

LE CATTEDRE

Positivi al Covid quindi a casa in malattia. E le classi restano scoperte: il 10% dei docenti è al momento in malattia. Una raffica di certificati che dallo scorso dicembre sta intasando le segreterie. Per tappare i buchi, sono stati chiamati anche neo laureati. Addirittura, è stato aperto un tavolo di lavoro per richiamare - su base volontaria e gratuita - i prof in pensione. Intanto sono i colleghi a ricoprire le ore di buco tra straordinari e supplenze. La speranza è che, con il calo dei contagi previsto nelle prossime settimane, rientri anche l’emergenza docenti. 

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