Covid a Scuola, lo studente del Marymount di Roma in classe prima di sapere il risultato del tampone. Nove in quarantena

Covid a Scuola, lo studente del Marymount di Roma in classe prima di sapere il risultato del tampone. Nove in quarantena
di Veronica Cursi
Sabato 5 Settembre 2020, 09:45 - Ultimo agg. 16:53
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C'è chi vorrebbe tamponi obbligatori periodici per docenti e studenti e chi invece si lamenta delle mascherine indossate anche in classe. Chi ancora non ha mandato i propri figli a scuola per monitorare la situazione dei contagi e chi se la prende con la irresponsabilità di certe famiglie. Di certo, il primo caso di uno studente contagiato al liceo americano Marymount che ha portato all'isolamento di 62 alunni, ha messo in allarme (se già non lo fossero abbastanza) i genitori di Roma nord. Da ore le chat delle mamme sono in fibrillazione. Dopo neanche 3 giorni dall'inizio della scuola (l'istituto ha riaperto il 2 settembre) già la prima emergenza. «E siamo solo all'inizio». Una mail inviata ieri mattina alle 6.50 dalla scuola informava che uno studente dell'ultimo anno del liceo era risultato positivo e che sarebbero state adottate tutte le precauzioni necessarie. Cosa che oltretutto il Marymount, nella sede di via di Villa Lauchli, aveva già fatto. A detta delle famiglie l'organizzazione messa in campo per prevenire l'emergenza Covid e riaprire in sicurezza «è stata esemplare»: test sierologici raccomandati per tutti gli alunni, aule esterne, percorsi divisi per gli studenti, mascherine obbligatorie anche in classe. Eppure non è bastato.

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La scuola aveva chiesto a tutti gli studenti di autocertificare la propria negatività. Motivo per il quale i genitori del ragazzo avevano sottoposto il figlio a un tampone la scorsa settimana. Ma il risultato ha tardato ad arrivare, così lunedì hanno fatto un altro test, che ha dato risultato negativo. Mercoledì e giovedì il 17enne è quindi andato a scuola del tutto asintomatico, salvo ricevere giovedì sera il risultato del primo tampone. Sorpresa: l'esito era positivo. Il giovane è andato a scuola prima di ricevere i risultati di tutte le analisi. «Cosa che ha messo a rischio l'intera comunità scolastica», sbotta una mamma. «Puoi adottare tutte le misure di sicurezza di questo mondo ma se il problema è l'irresponsabilità di certe famiglie è una battaglia persa. Così avremo continuamente ragazzi contagiati e classi in isolamento».
E il problema riguarda soprattutto i giovani del liceo che hanno una vita sociale e frequentano la movida. Tanto che alcune famiglie avevano chiesto alla scuola la possibilità di non aprire  il liceo perchè a conoscenza di persone tornate dalla Sardegna che erano state a contatto con positivi e qualcuno ha avuto il permesso di tenersi i figli a casa fino al 14 settembre. 
«Lunedì comunque le lezioni riprenderanno regolarmente - ha comunicato la scuola - e solo i 9 compagni di classe dello studente positivo resteranno in «sorveglianza sanitaria» fino al 17 settembre».

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

It is with gratitude to the whole community for their support in this moment of a first COVID positivity in School that we communicate that following our conversation with ASL, our Grade 12 students, with the exception of those who might have been closer contacts, may return to school on Monday and resume classes in presence. The ASL praised the management of the situation which defined optimal, and assessed the risk, even for the students in closer contact, as 'molto basso' (very low). We are pleased to say that they have recommended that they return on site on Monday. The nine students identified as potential closer contacts will be in sorveglianza sanitaria for the next 14 days. Sharing the responsibility to guard against contagion, we cannot emphasize enough the importance of strictly following the implemented social distancing, mask wearing, and hand sanitising. The education of the students in this regard needs to be reinforced amongst the Marymount community, as a whole, outside the School grounds. #marymountrome

Un post condiviso da Marymount Intl School Rome (@marymountrome) in data:




Ma il caso del Marymount apre il dibattito su come si pensa di affrontare questo anno scolastico appena iniziato. Dall'uso delle mascherine alle mense: tra le famiglie c'è grande preoccupazione. 

TEST 
Le scuole internazionali di Roma che hanno già riaperto hanno fortemente raccomandato alle famiglie di eseguire test sierologici prima di tornare in classe, chiedendo poi di compilare un'autocertificazione in cui si dichiarava la negatività. Molti genitori chiedono a gran voce l'obbligatorietà dei tamponi periodici da effettuare ogni 15 giorni per studenti e professori: «In questo modo la situazione verrebbe monitorata costantemente senza il rischio di nuovi focolai».
 
 


MASCHERINE
Sull'uso delle mascherine c'è un gran dibattito.  Il Cts aveva dichiarato che quando gli studenti sono in classe, e quindi a un metro dai compagni, possono toglierla e per tutta la durata delle lezioni dunque possono non utilizzarla. Ma molte scuole, invece, hanno preferito farla indossare agli studenti per tutto il tempo. Cosa che non sempre è vista di buon occhio dai genitori: «Mio figlio è tornato a casa con mal di testa e occhi arrossati - racconta un papà - mi ha detto che stava soffocando con la mascherina tirata su tutto il giorno. Per i bimbi piccoli questo è un grandissimo disagio. In classe, con la distanza, potrebbero anche abbassarla». Ma c'è chi non è della stessa idea: «Anche se distanti gli alunni sono sempre tanti in uno spazio ridotto, basta uno starnuto per contagiarsi: meglio indossarla anche in aula».

L'INSEGNANTE PRIVATO
E poi c'è persino chi sta vagliando l'ipotesi di non far tornare i propri bimbi a scuola finché le acque non si saranno calmate assumendo un insegnate privato.
Il che riguarda ovviamente i bimbi della materna che potrebbero restare a casa con un maestro a domicilio oppure in piccoli gruppi di bambini. Per non parlare di cosa succederebbe ogni volta che un bimbo accusa un raffreddore: la scuola lo rimanderebbe a casa con la difficoltà per i genitori che lavorano di poterlo assistere. La scuola in casa eviterebbe rischi di contagio. Di certo c'è che il Coronavirus spaventa ancora e molto le famiglie. 

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