Scuola, divieto di andare in bagno e insulti agli alunni: maestra di Roma a giudizio

Divieto di andare in bagno e insulti agli alunni: maestra a giudizio
Divieto di andare in bagno e insulti agli alunni: maestra a giudizio
di Enrico Lupino
Mercoledì 10 Luglio 2019, 08:41
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«Maestra posso andare in bagno?», chiedevano gli alunni. La risposta della maestra era sempre un secco «no». E il clima di terrore in classe arriva alle stelle, tanto che nell'istituto la voce si sparge e su quell'insegnante viene posto il veto anche da genitori di altre sezioni. Si trova a processo la 58enne maestra elementare dell'Alfieri-Lante della Rovere, con l'accusa di abuso di mezzi di correzioni. Punizioni troppo pesanti, insulti e un inspiegabile divieto di poter recarsi alla toilette: queste le contestazioni mosse dalla procura di Roma.

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Secondo la ricostruzione dei pm capitolini l'accusata avrebbe iniziato con l'impedire agli alunni di «andare in bagno» scrivono gli inquirenti. Poi avrebbe proseguito nel «punirli per comportamenti dalla stessa ordinati, nel rimproverarli si legge nell'imputazione immotivatamente e nell'insultarli». Sarebbe arrivata tanto in là da «insorgere il pericolo di una malattia nel corpo aggiunge la procura o nella mente» degli alunni. L'imputata quindi, alla guida dei giovani studenti della classe quinta D durante l'anno scolastico 2016-2017 fin dal primo giorno, si sarebbe resa protagonista di una serie di fatti prima finiti nell'esposto dei genitori alla magistratura e poi contestati come «in danno» dei loro figli.

Nelle righe di quanto riportato ai carabinieri del Salario emergono offese, modi di dire e parole forti che avrebbero indotto i bambini a raccontare tutto a casa mettendo mamme e papà alle strette, costringendoli dunque a porre rimedio. Una grande mano sarebbe venuta dalla preside dell'istituto che, durante una riunione con i genitori, avrebbe capito quanto stesse succedendo nei primissimi giorni, questo è l'arco di tempo individuato dai magistrati, dall'inizio dell'anno scolastico. E anche nel provare a spostare la maestra dalla sezione D alla C ci sarebbero state ostruzioni.

La voce ormai era iniziata a circolare, come scritto dagli investigatori, e la dirigente dell'istituto sarebbe corsa subito ai ripari mettendosi a disposizione dell'autorità giudiziaria. Quest'ultima infatti, al pari dei genitori dei ragazzi, appare fra le parti offese nel procedimento a carico della maestra imputata. Il processo, che celebrerà la sua prossima udienza a novembre, vedrà contrapposte le ragioni dell'accusa con quelle dell'insegnante che potrà spiegare quanto, a suo dire, sarebbe accaduto in classe nei primissimi giorni di quella stagione scolastica.

 
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