Tensioni tra Iran e Usa: innalzata la sicurezza per stazioni, ambasciate e scuole

Tensioni tra Iran e Usa: innalzata la sicurezza per stazioni, ambasciate e scuole
di Camilla Mozzetti
Domenica 5 Gennaio 2020, 11:40
3 Minuti di Lettura
Roma innalza i livelli di sicurezza dopo quanto accaduto tra Iran e Stati Uniti con l’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani. 

Su input della Questura e del Viminale, il numero uno di via di San Vitale Carmine Esposito venerdì scorso ha firmato l’ordinanza per incrementare i livelli di controllo pro-sicurezza intorno non solo ai potenziali obiettivi sensibili che fanno capo ai tre paesi: Iran, Iraq e Stati Uniti. Guardando la situazione internazionale particolarmente delicata che si è venuta a creare, l’attenzione congiunta di tutte le forze dell’ordine operanti sulla Capitale è ora rivolta ai luoghi istituzionali – come ambasciate e consolati – sia iraniani che iracheni e statunitensi, compresi quelli presso il Vaticano, ma anche scuole e centri di ritrovo. Tutti quei luoghi, in sostanza, frequentati per motivi di lavoro ma anche di studio da italiani ma anche da residenti nella Capitale con passaporto statunitense, iracheno e iraniano.

LE DISPOSIZIONI
Ciò significa che da venerdì sono state adottate delle scelte mirate che da una parte prevedono un’ulteriore sensibilizzazione delle pattuglie impegnate giornalmente già nel piano coordinato di controllo del territorio su quegli obiettivi – istituzionali e non – riconducibili ai tre paesi. Dall’altra sono stati dislocati alcuni reparti mobili in vari angoli della città perché non c’è da pensare solo alla minaccia di attentati ma anche, ad esempio, all’ipotesi che nei prossimi giorni possano prendere il via manifestazioni estemporanee e non autorizzate. Attivati ovviamente i gruppi speciali antiterrorismo operanti a Roma, che sono a lavoro già da tempo soprattutto dall’inizio delle festività natalizie. 
La situazione è costantemente monitorata dall’ufficio di Gabinetto che provvederà, a seconda delle urgenze, a rimodulare di giorno in giorno uomini, mezzi e risorse per garantire un controllo capillare non solo del centro ma anche della periferia. 

AEROPORTI E STAZIONI 
Ovviamente – poiché la condizione corrente lo richiede – è stato deciso di intensificare anche i controlli nei pressi delle stazioni ferroviarie, dei porti e degli aeroporti che servono la Capitale, mentre sono stati predisposti, congiuntamente a carabinieri e guardia di finanza, un maggior numero di posti di blocco sul territorio per controllare veicoli e mezzi in transito. «Per noi il livello di attenzione è sempre molto alto – spiega il capo di Gabinetto della Questura, Alfredo Matteucci – e abbiamo provveduto ad adottare tutte le misure richieste da questa particolare e delicata situazione internazionale che si è venuta a creare». Qualche esempio? Dei presidi fissi e operanti già da tempo in determinati angoli di Roma, alcuni sono stati portati più vicino ai luoghi “sensibili” dopo un attento studio elaborato già nella notte di giovedì scorso tra Questura e Viminale. Attualmente, come indicato dai vertici di San Vitale alla vigilia del Capodanno, l’allerta terrorismo è a livello 2, ovvero elevata. 

EPIFANIA
Minacce specifiche anche dopo l’uccisione di Soleimani e i droni a Baghdad non sono pervenute ma in seguito agli attentati in Europa degli ultimi anni il livello di guardia è sempre rimasto molto alto. Come alta sarà la vigilanza nei prossimi appuntamenti che Roma si appresta a vivere in occasione dell’Epifania. A partire dall’Angelus di oggi del Pontefice in piazza San Pietro fino alle celebrazioni di domani.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA