Smog a Roma, oggi domenica ecologica. Blocco diesel flop: divieti si allenteranno

Smog a Roma, oggi domenica ecologica. Blocco diesel flop: divieti si allenteranno
Smog a Roma, oggi domenica ecologica. Blocco diesel flop: divieti si allenteranno
di Mauro Evangelisti
Sabato 18 Gennaio 2020, 11:17 - Ultimo agg. 20 Gennaio, 09:30
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La pioggia, sia pure a singhiozzo, ha allentato l’assedio delle polveri sottili sulla Capitale. Tutte le centraline ieri registravano valori inferiori ai 50 microgrammi per metrocubo considerati fuorilegge, solo quella di Tiburtina era ancora leggermente oltre. Più delle misure di limitazione del traffico veicolare, con lo stop dei diesel di ultimissima generazione, sono risultate risolutive le condizioni meteorologiche. In sintesi: il maxi blocco delle auto, diesel euro 6 comprese, non ha diminuito lo smog, l’acquazzone sì. 

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Le previsioni di Arpa Lazio sono positive anche per i prossimi giorni, l’allarme dovrebbe rientrare. Non sarà necessario, nell’immediato, ricorrere ai divieti più severi e più contestati. Ma nonostante l’inefficacia del fermo dei veicoli diesel euro 6, ieri la Raggi ha fatto sapere che non farà retromarcia, non ci saranno modifiche della delibera. In sintesi: se in futuro ci ritroveremo di nuovo con le polveri sottili oltre i limiti, il maxi blocco tornerà, anche per i diesel euro 6.



COMITATO
Negli uffici di Roma Capitale, in particolare al Dipartimento ambiente, c’è però una proposta: insediare un comitato tecnico di esperti, che coinvolga anche Arpa (agenzia regionale per l’ambiente) e Ispra (Istituto per la protezione ambientale) e costruisca una rete di contromisure più efficace, sostenuta da basi scientifiche, meno traumatica e più comprensibile dai cittadini. Cosa significa? Una delle strade percorribili è quella di modificare la gradualità degli interventi offrendo un ventaglio più ampio di opzioni. Oggi c’è una sorta di automatismo, dopo cinque giorni di smog, previsto dal Piano di intervento operativo del Comune. Diluire e diversificare gli interventi sarebbe, al contrario, una soluzione compresa maggiormente dai romani. Tutelare i diesel euro 6 (in modo da non penalizzare chi ha acquistato un’auto di ultima generazione e dunque con meno emissioni) e fermare chi ha un’auto euro 3 a benzina è una delle proposte che circolano. Ieri però il Campidoglio ha ribadito che «non ci sarà alcuna retromarcia in relazione ai provvedimenti di limitazione di circolazione dei diesel euro 6».



Ma perché una revisione del piano di intervento anti smog non è stata fatta prima? Semplicemente perché negli ultimi quattro anni Roma era divenuta un’isola felice, al contrario delle città della Pianura padana in costante emergenza: la Capitale dal 2017 non ha mai superato il limite annuo di giorni con le polveri sottili oltre i famosi-famigerati 50 microgrammi per metrocubo. Fino al 2016 (e per i dieci anni precedenti) Roma è stata in costante emergenza: passava da blocchi totali del traffico alle targhe alterne, ogni primavera aveva già raggiunto i 36 giorni indicati dalla legge come limite massimo annuo di sforamento. Bene, dopo i 41 del 2016, nel 2017 ci si fermò, miracolosamente, a quota 26, nel 2018 a 22, nel 2019 a 32. Questo gennaio 2020 ha invece fatto ripiombare Roma nell’incubo delle polveri sottili, tanto che in diciassette giorni abbiamo già avuto 15 superamenti, poco meno della metà di quanti ve ne furono in tutto il 2019.

CAUSE
Secondo gli esperti la causa non è il traffico (c’era, perfino con un parco auto più vecchio, anche nel 2017, nel 2018 e nel 2019), ma una situazione eccezionale di stagnazione dell’aria che ha pochi precedenti. Ecco perché la pioggia di ieri è stata vista come una liberazione. I dati registrati dalla centraline che misurano i livelli di polveri sottili saranno ufficializzati oggi, ma già si sa che sono al di sotto dei valori che fanno scattare l’allarme con l’unica eccezione di Tiburtina. Il Campidoglio ha però deciso di non annullare la domenica ecologica di oggi, che comunque era programmata e non era collegata all’emergenza in corso. Precisano da Roma Capitale: «Anche per altre tre domeniche successive (9 e 23 febbraio e 29 marzo) confermiamo l’appuntamento con l’evento “Domeniche ecologiche”. Non ha carattere emergenziale ma, oltre alla finalità di contenere le emissioni inquinanti, intende sensibilizzare la cittadinanza su temi ambientali e diffondere modelli culturali alternativi che favoriscano un rapporto sostenibile con il territorio».

Purtroppo a Roma, tra fermate della metro chiuse e corse dei bus che saltano, i «modelli culturali alternativi» non hanno vita facile. Per usare un eufemismo.

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