Roma, reddito di cittadinanza e spaccio: due “furbetti” presi a Centocelle

Roma, reddito di cittadinanza e coca: arrestati pusher a Centocelle
Roma, reddito di cittadinanza e coca: arrestati pusher a Centocelle
di Marco Carta
Sabato 22 Agosto 2020, 00:28 - Ultimo agg. 2 Settembre, 00:25
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Per l’Inps era uno dei 37mila romani indigenti che ogni mese ricevono il reddito di cittadinanza. Però, oltre alla professione ufficiale, quella di disoccupato, che fino a ieri gli garantiva 500 euro senza fare nulla, accumulava guadagni illeciti, vendendo droga nel suo quartiere. A sorprendere l’ennesimo furbetto del reddito di cittadinanza, sono stati giovedì sera i poliziotti del commissariato Prenestino che hanno arrestato a Centocelle un 41enne romano con 12 grammi di cocaina e trecento euro in contanti di dubbia provenienza. Denaro che, nonostante l’evidenza, fino all’ultimo il pusher ha provato a difendere: «Sono i soldi del reddito di cittadinanza». Impossibile però, per Andrea Di Martino, farla franca.

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Gli agenti, infatti, da giorni erano sulle tracce dello spacciatore: il 4 agosto un uomo era stato arrestato con della cocaina mentre si trovava a bordo della sua auto. E da lì gli investigatori avevano iniziato a indagare sul 41enne, che, nonostante la recidiva specifica infraquinquennale, aveva continuato a spacciare come se nulla fosse. Anche se, grazie al sussidio dell’Inps, non ne avrebbe avuto bisogno. Almeno in teoria. Sono le 18,30, infatti, quando il 41enne viene intercettato a bordo della sua auto. Con lui c’è anche N.C., la fidanzata 38enne. I due girano per le strade di Centocelle, poi si dirigono in via delle Mimose, dove incontrano un altro veicolo. Gli agenti notano uno scambio sospetto e due ore dopo fermano la coppia, che nel frattempo si è liberata di un involucro che contiene 1,7 grammi di cocaina gettandolo dal finestrino. Nella loro abitazione, però, vengono trovati 12 gr di cocaina ed entrambi vengono arrestati per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.

IL PROCESSO
Ieri mattina, nel corso della convalida d’arresto a piazzale Clodio, i due pusher hanno provato a difendersi, giustificando anche i 300 euro trovati nel vano portaoggetti dell’automobile. Secondo l’accusa, è quella, insieme alla droga, la prova che la coppia fosse scesa in strada a spacciare. Ma l’uomo, rispondendo alle domande del pm d’aula Donatella Plutino, fino all’ultimo ha negato: «Erano i soldi del reddito di cittadinanza. Noi non spacciamo». Una versione ritenuta poco logica dal giudice monocratico, secondo cui, considerata la «situazione di indigenza dei due soggetti», il cruscotto della macchina non sarebbe stato un «luogo congruo e sicuro in cui riporre il denaro». Per questo, in attesa del processo, il 41enne dovrà stare ai domiciliari con il braccialetto elettronico. Ma soprattutto dovrà fare a meno del reddito di cittadinanza, la cui erogazione è stata sospesa dal giudice. Mentre per la ragazza è stato disposto l’obbligo di firma.

Il pusher di Centocelle è solo l’ultimo di una lunga serie di spacciatori, che ai soldi della droga sommavano il reddito di cittadinanza. A marzo i carabinieri di Frascati avevano fermato un 52enne di Marino con 14 dosi di cocaina, 3 dosi di eroina e 2 dosi di hashish. L’uomo, disoccupato, ogni mese riceveva il reddito di cittadinanza. A febbraio, invece, un 40enne di Mezzocammino era stato trovato dai finanzieri con 62 dosi di cocaina e 5700 euro in contanti. Aspettava la chiamata del navigator, ma nel frattempo aveva trasformato la sua casa in una centrale dello spaccio.
 

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