Globe Theatre, la studentessa ferita: «Ero incastrata tra le travi, ho avuto paura di morire»

Erika Scianitti, liceale abruzzese ferita alla spalla: «Uno scricchiolio, poi si è aperto il vuoto». Ho perso i sensi per qualche istante, le mie gambe erano rimaste intrappolate»

Globe Theatre, la studentessa ferita: «Ero incastrata tra le travi, ho avuto paura di morire»
Globe Theatre, la studentessa ferita: «Ero incastrata tra le travi, ho avuto paura di morire»
di Flaminia Savelli
Venerdì 23 Settembre 2022, 00:13 - Ultimo agg. 17:35
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«Mi sembra di vivere in un incubo. Non riesco ancora a mettere bene a fuoco quello che è accaduto però è stato terribile. Non dimenticherò mai le urla di paura e dolore dei miei compagni». Si tiene il braccio ferito, Erika Scianitti 18 anni, mentre ripercorre i drammatici istanti del crollo del teatro. La sua era una delle classi del liceo scientifico Saffo di Roseto degli Abruzzi (provincia di Teramo) che ieri mattina avevano prenotato una visita per il Gigi Proietti Globe Theatre a Villa Borghese. La ragazza è una dei 12 feriti che è stata trasportata in ospedale per le cure mediche. Insieme alla compagna di classe, Ilaria Vascello, è stata trasferita al pronto soccorso del San Camillo.

 


Erika, ricordi la dinamica del crollo?
«Sono sconvolta e alcuni dettagli ancora non li metto a fuoco.

Ricordo che eravamo sulla scalinata, tutto sembrava tranquillo. Eravamo anzi piuttosto emozionati. A un certo punto ho sentito uno scricchiolio e poi, all’improvviso il vuoto sotto di me».


Cosa hai sentito dopo?
«Quello che è accaduto dopo è stato se possibile, ancora più terrificante. Credo di aver perso i sensi per qualche istante, perché ricordo alcuni momenti di buio. Mi sono ripresa e sentivo delle grida disperate. Erano i miei compagni di scuola, grida di paura e terrore. Allora anche io ho iniziato a gridare, chiedevo aiuto perché mi sono resa conto di essere rimasta bloccata».


Cioè?
«Le gambe erano rimaste incastrate tra le travi non riuscivo a muoverle. Temevo di essere rimasta ferita alla schiena perché era venuto giù tutto. Poi ho iniziato a sentire un dolore molto forte alla spalla»


Quindi sono arrivati i soccorsi...
«Ho perso la cognizione del tempo. Non saprei dire quando sono arrivati. Quello che ricordo, e questo con esattezza, sono i pompieri che mi trovano in mezzo alle travi. Mi ripetevano di non muovermi e che mi avrebbero aiutata. Hanno sollevato una dopo l’altra le travi che mi ricoprivano. Una delle scarpe si era sfilata, sono stati davvero premurosi perché quando mi hanno poi caricata sull’ambulanza me l’hanno portata».


In che condizioni sei arrivata in ospedale?
«Le condizioni fisiche sono abbastanza buone. Sono stata sottoposta a una visita generale e mi hanno medicato la spalla ferita. Ma dovrò eseguire anche degli accertamenti ortopedici. La mia amica, Ilaria, è ancora in sala visite. Sono molto preoccupata per lei perché una delle travi l’ha colpita all’addome».


La gita nella Capitale da quando era stata programmata? 
«Dal primo giorno di scuola. Eravamo tutti felici di venire a Roma e di partecipare a una gita scolastica dopo due anni di Covid. Eravamo davvero eccitati, ancora non mi rendo conto di come sia potuto accadere un evento tanto drammatico. A mente lucida mi rendo conto che l’incidente avrebbe potuto avere conseguenze ancora più serie per tutti. D’altra però, non capisco ancora come sia potuto accadere».

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Hai parlato con la tua famiglia?
«Sono riuscita ma solo per pochi minuti. Li ho rassicurati che stavo bene. Non volevo che mia mamma si preoccupasse troppo. Ma fino a quando non tornerò a casa e non la riabbraccerò, non sarò tranquilla». 
 

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