Roma, Tor Bella Monaca. Medico di base sfrattato dal condominio: faccio i tamponi in chiesa

Roma, Tor Bella Monaca. Medico di base sfrattato dal condominio: faccio i tamponi in chiesa
Roma, Tor Bella Monaca. Medico di base sfrattato dal condominio: faccio i tamponi in chiesa
di Cronaca di Roma
Mercoledì 27 Gennaio 2021, 00:09
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«Dotto', qui c’è troppo casino: gli infetti sul pianerottolo non ce li vogliamo». E così, dopo le rimostranze, talvolta piuttosto energiche, dei condòmini di via Amico Aspertini angolo via dell’Archeologia, Tor Bella Monaca, Dante Coccia, 61 anni, medico «del Bronx», come rimarca lui con un certo orgoglio, ha dovuto lasciar perdere: impossibile fare i tamponi nel suo studio. Non si è dato per vinto, però. E grazie al buoncuore di un sacerdote, è riuscito ad assicurare lo stesso i test Covid ai suoi mutuati che poi coincidevano, in molti casi, con i parrocchiani. Coccia è riuscito a traslocare nella vecchia sala catechismo di Santa Maria Madre del Redentore, la chiesa anni ‘80 con l’altissima cuspide che svetta da viale Duilio Cambellotti, copertura progettata dal Morandi del Polcevera.

Imbracato nella tuta di biocontenimento, attraversa le panche di fronte all’ambone, passa davanti al crocifisso in legno alto 15 metri, e s’infila nella saletta dove solitamente si alternano i conciliaboli parrocchiali e la catechesi dei ragazzini: tutto sospeso causa Covid.

Per i pazienti adesso c’è un ingresso separato, per non mischiare «i flussi»: da una parte chi s’inginocchia a pregare, dall’altra chi si siede col busto all’indietro, per il test naso-faringeo.

«Se avessi provato a farli nel mio ambulatorio - racconta Coccia - si sarebbe scatenato il putiferio. Nel palazzo protestavano ancora prima che portassi i kit, tra giugno e luglio, subito dopo il lockdown: mi dicevano che le scale erano “sporche”, che non volevano che la gente si fermasse sul pianerottolo, soprattutto chi rischiava di essere infetto. Non ho avuto scelta, dovevo cercarmi un altro posto per i tamponi». In realtà un’altra opzione l’avrebbe avuta: non fare nulla. Proprio per via delle beghe condominiali, tanti suoi colleghi hanno scansato il compito: niente test. Coccia invece si è intestardito e ha trovato riparo sotto la cuspide di via Cambellotti.

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