Tari, Roma città più cara del Lazio: ma la maglia nera va alla Campania

Tari, Roma città più cara del Lazio: ma la maglia nera va alla Campania
Mercoledì 20 Novembre 2019, 12:49 - Ultimo agg. 17:59
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Roma è la città più cara del Lazio alla voce Tari. Nel 2019 la tassa dei rifiuti nel Lazio ammonta in media a 325 euro a famiglia (contro una media nazionale di 300 euro) e Roma resta la più cara a livello regionale con una spesa di 378 euro (con un decremento del 4,1% rispetto al 2018). È quanto emerge dalla rilevazione dell'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che prende come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri.

Dai 378 euro di Roma si passa ai 269 di Viterbo, dove si registra un incremento del 10,1% rispetto al 2018. Negli altri capoluoghi laziali la Tari ammonta a: 335 euro (+2,7%) a Latina; 325 euro (stabile rispetto allo scorso anno) a Rieti e a 319 euro (- 13,7%) a Frosinone. Per quanto riguarda la raccolta differenziata i dati fanno riferimento al 2017 e si va dal 15,2% di Frosinone ai 52,5% di Viterbo. Roma invece al 43,2%.

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Ma come sta messo il resto d'Italia? Dalle 121 euro che i cittadini pagano nella provincia di Potenza ai 504 che sborsa invece chi vive a Catania. Ecco quanto pagano gli italiani per la Tari, la tassa sui rifiuti, secondo la rilevazione annuale dell'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva.

 



LA CLASSIFICA In particolare, dall'indagine, emerge che nel 2019 la tassa dei rifiuti ammonta in media a 300 euro, con differenze territoriali molto marcate: la regione più economica è il Trentino Alto Adige, con 190 euro, la più costosa la Campania con 421 euro. L'indagine prende come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. Analizzando le tariffe dei 112 capoluoghi di provincia esaminati, sono state riscontrate variazioni in aumento in circa la metà, 51 capoluoghi; tariffe stabili in 27 capoluoghi e in diminuzione in 34. A Matera l'incremento più elevato (+19,1%), a Trapani la diminuzione più consistente (-16,8%). A livello di aree geografiche, i rifiuti costano meno al Nord (in media 258 euro), segue il Centro (299 euro), infine il Sud, più costoso (351 euro). Più di due famiglie su tre (precisamente il 68,2%) ritengono di pagare troppo per la raccolta dei rifiuti: la percentuale sale all'83,4% in Sicilia, segue l'Umbria con l'80,2%, la Puglia con il 79,1%, la Campania con il 78,4%. Solo il 60% delle amministrazioni comunali o delle aziende che gestiscono il servizio ha elaborato e reso disponibile la Carta dei servizi. Solo due su tre indicano il tipo di raccolta effettuata, la metà esplicita la frequenza con cui è effettuata. E al cittadino è ancor meno dato a sapere con che frequenza vengono igienizzati i cassonetti (lo indica appena il 47% delle Carte), pulite le strade (37%) o svuotati i cestini per strada (25%).

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