Poteri speciali al sindaco di Roma per il piano rifiuti da attuare in vista del Giubileo del 2025, che comprende la realizzazione del termovalorizzatore. Nell’articolo inserito dal governo nel decreto energia approvato ieri, spunta anche uno “scudo” di fronte alle possibili azioni di responsabilità da parte della Corte dei Conti: saranno possibili solo nei casi di dolo oppure di inerzia o omissione. Di fronte al “no” dei Cinque Stelle in consiglio dei ministri alla norma, Mario Draghi ha tirato dritto: «Troveremo una mediazione», ha detto in conferenza stampa.
IL DETTAGLIO
Nel testo varato dal governo si attribuiscono al sindaco le competenze assegnate al commissario di governo, prima fra tutte quella di predisporre e adottare il piano di gestione dei rifiuti, regolamentando poi le varie attività compresa la raccolta differenziata.
É stata inserita all’ultimo momento, rispetto alle bozze che circolavano nei giorni scorsi, una specifica salvaguardia in caso di azione di responsabilità: un rischio che spesso limita l’azione degli amministratori. Relativamente alle azioni che derivano da questi nuovi poteri, l’azione di responsabilità sarà limitata «ai casi in cui la produzione del danno conseguente alla condotta del soggetto agente è da lui dolosamente voluta». Viene escluso quindi il caso di colpa grave. Ma il testo così formulato tende proprio a scoraggiare un eccesso di prudenza, in nome del timore della Corte dei Conti: è infatti previsto che la limitazione di responsabilità «non si applica per i danni cagionati da omissione o inerzia del soggetto agente».