Tomba di Alfredino con le svastiche, la mamma Franca Rampi: «Un oltraggio a tutti noi»

La madre del bimbo morto a Vermicino: è terribile, chi l'ha fatto è un vigliacco

Tomba di Alfredino con le svastiche, la mamma Franca Rampi: «Un oltraggio a tutti noi»
Tomba di Alfredino con le svastiche, la mamma Franca Rampi: «Un oltraggio a tutti noi»
di Flaminia Savelli
Martedì 31 Maggio 2022, 06:43 - Ultimo agg. 1 Giugno, 09:02
4 Minuti di Lettura

«Solo un matto, un vigliacco può aver fatto una cosa così terribile. Sono addolorata certo, ma soprattutto furiosa per Alfredino e per Riccardo: quelle svastiche e quelle scritte sono uno sfregio alla loro memoria e alla nostra famiglia». C'è rabbia e dolore nelle parole di Franca Rampi, la mamma di Alfredino. Il bimbo di soli sei anni caduto dentro un pozzo artesiano a Vermicino la notte del 10 giugno 1981 e morto dopo 60 ore di agonia e di tentativi di salvarlo. Una storia drammatica che ha segnato la memoria del Paese. Domenica l'allarme è scattato al cimitero Verano dove Alfredino riposa, dal 2015 accanto al fratello Riccardo morto a causa di un infarto a 36 anni, per la lapide sfregiata con delle svastiche e la scritta drogato. Sul caso indagano ora i carabinieri di San Lorenzo che stanno procedendo con i rilievi e stanno visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza.

Come ha saputo dell'atto vandalico sulla tomba dei suoi figli?
«È stato uno dei responsabili del cimitero ad avvisarmi.

Domenica mattina ero andata a portare un fiore sulla tomba dei miei figli e mi hanno detto che c'era stato un problema sulla lapide. A segnalarlo a lui è stato un signore, anche lui aveva portato un fiore per mio figlio. Quando ho visto quello che avevano fatto, non ho creduto ai miei occhi. È stato uno choc e anche un grande dolore».

Avete delle supposizioni sui responsabili?
«No, l'unica spiegazione per noi è che si sia trattato di gesto di un folle o di qualcuno che voleva attirare l'attenzione. Speravamo di poter cancellare le svastiche e le scritte e quindi di rimettere tutto in ordine ma così non è stato».

Quindi avete proceduto con la denuncia?
«Certo. Prima abbiamo provato a cancellare quelle scritte. E intanto abbiamo denunciato quanto avvenuto ai carabinieri che ora stanno indagando. Ho contattato anche gli avvocati che stanno seguendo la vicenda. Ora però temiamo che con questo clamore, la situazione possa peggiorare. Che possano addirittura tornare».

Cosa farete ?
«Io e mia nuora siamo distrutte. Vicino alla foto di mio figlio Riccardo c'erano anche delle scritte ingiuriose. Non riusciamo a darci pace. Anche lei, come me ha vissuto un grande dolore. Tutto quello che sta accadendo in queste ore non fa che riaprire ferite mai rimarginate del tutto. La nostra speranza è che siano rintracciati i responsabili ma è davvero molto difficile».

Cioe?
«Gli investigatori ci hanno spiegato che non ci sono telecamere dirette in quella zona del cimitero che è davvero molto grande. Non sono ancora riusciti a stabilire esattamente quando sia avvenuto. Ma noi siamo decisi ad andare fino in fondo. Quello che è accaduto sulla tomba dei miei figli è vergognoso. Non c'è alcuna spiegazione».

Appena qualche ora prima, proprio in memoria di Alfredino, era stato inaugurato un murale alla Garbatella...
«Esatto. Gli investigatori non escludono che i due episodi siano in qualche modo collegati. Che insomma, il richiamo mediatico dell'iniziativa alla Garbatella possa in qualche modo aver acceso i riflettori. Comunque ripeto, non c'è alcuna spiegazione a uno scempio come quello che la mia famiglia ha subito. Non appena avremo il permesso dai carabinieri, procederemo con la sostituzione della lapide perché non è stato possibile cancellare nulla. I miei figli meritano di riposare in pace e certo, la speranza è che gli autori vengano rintracciati».

© RIPRODUZIONE RISERVATA