Uccide il padre con una coltellata, fermata la figlia 19enne: «Era violento». Pm valuta legittima difesa

Uccide il padre con una coltellata, fermata la figlia 19enne: «Era violento». Pm valuta legittima difesa
Domenica 19 Maggio 2019, 12:39 - Ultimo agg. 20 Maggio, 09:17
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La compagna lo aveva già denunciato per maltrattamenti ma questo non è bastato a fermare l'inferno in famiglia. Un inferno fatto di botte, minacce, insulti e atteggiamenti violenti, complice l'alcol, e che ieri sera ha avuto un tragico epilogo: Lorenzo Sciacquatori, 41 anni, è stato colpito dalla figlia Debora 19enne, poi è morto poco dopo essere arrivato in ospedale. È accaduto a Monterotondo, vicino a Roma.

La posizione della ragazza è al vaglio del magistrati: rischia l'accusa di omicidio, ma la procura di Tivoli valuterà anche se vi siano le circostanze per riconoscere la legittima difesa. La giovane infatti, esperta di boxe, ha sferrato il colpo mortale durante una colluttazione col padre nel tentativo di difendere la madre. Prima dell'epilogo sono state ore di terrore per le donne della famiglia Sciacquatori. All'alba di domenica quando l'uomo, ubriaco, è tornato a casa ha cominciato ad inveire con la compagna, la figlia e l'anziana madre. In casa sarebbe arrivata anche la sorella dell'uomo, a sua volta insultata.


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Le quattro donne, intorno alle otto, avrebbero deciso di scappare per paura di subire più gravi conseguenze. Tanto che la figlia è uscita in pigiama. Appena varcato il portone sono state raggiunte dal 41enne che strattonando violentemente l'anziana madre, le invitava a rientrare a casa. Di fronte alla loro opposizione l'uomo ha aggredito e picchiato la compagna e così la figlia, appassionata di boxe, l'ha difesa, ne è nata una colluttazione in cui è rimasto ferito. Poi hanno chiamato i soccorsi, ma l'uomo è deceduto in ospedale.

Sul posto è stato trovato un coltello che la ragazza aveva portato perché impaurita dal padre. Sulla vicenda indagano i carabinieri di Monterotondo coordinati dalla Procura di Tivoli, guidata da Francesco Menditto. Dagli accertamenti è emerso che la donna già nel 2014 aveva denunciato il compagno per maltrattamenti e che l'uomo, da testimonianze raccolte, in più occasioni sarebbe stato autore di violenze in ambito domestico.

La ragazza è stata ascoltata dai magistrati non solo per ricostruire la vicenda ma anche per accertare il quadro di violenze in cui è maturata la tragedia.
Rischia si essere accusata di omicidio. Ma sulla base di ulteriori accertamenti e dell'esame autoptico, la procura valuterà «l'eventuale esistenza della legittima difesa». Il pm di turno, intanto, d'intesa con il procuratore, ha stabilito che che la ragazza rimanga a disposizione della Procura.
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