Vaccini per over 80, via oggi in 50 centri nel Lazio. Mancano gli infermieri

Vaccini per over 80, via oggi in 50 centri nel Lazio. Mancano gli infermieri
Vaccini per over 80, via oggi in 50 centri nel Lazio. Mancano gli infermieri
di Camilla Mozzetti e Francesco Pacifico
Lunedì 8 Febbraio 2021, 01:40 - Ultimo agg. 02:40
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Parte ufficialmente oggi la vaccinazione per i 470 mila over80 residenti in Regione. Il Lazio, che ha già “testato” la macchina “proteggendone” 18 mila, ha dato il via prima di altre Regioni. Ma contemporaneamente le autorità sanitarie e le famiglie si interrogano su una serie di nodi non risolti: le dosi sono ancora poche e poi mancano all’appello circa 3 mila infermieri. Spiega al riguardo Stefano Barone, leader del Nursind: «Visti i ritmi che si vuole dare alla campagna, servono almeno 3 mila addetti in più. Al momento tutta l’attività è sulle spalle dei 15 mila operatori del servizio sanitario». Ma fare nuove assunzioni è complesso, quasi impossibile. «Nel Lazio il bando Arcuri - nota Barone - per i nuovi infermieri è andato deserto.

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Da non sottovalutare poi la gestione dei circa 100 mila ultraottantenni disabili, un quarto del totale, che è molto complesso vaccinare nelle loro abitazioni. Come previsto dalla Regione, molte famiglie hanno richiesto che il siero anti-Covid venga iniettato ai loro cari direttamente a domicilio dai sanitari delle Uscar. Ma la stessa Regione frena e rende possibile l’inoculazione a casa solo per quei pazienti che sono oggettivamente intrasportabili negli ospedali o nei punti di vaccinazione. Dall’unità di crisi regionale fanno presente che è meglio eseguire le vaccinazioni «in ambienti protetti, perché è più facile intervenire nel caso in cui si manifestassero reazioni, anche allergiche, dopo l’iniezione».

 

NESSUN AIUTO

Al riguardo racconta Salvatore, residente a Torre Maura, che si occupa di sua mamma, 92enne e disabile al 100 per cento. La donna sarà vaccinata, ma la famiglia dovrà trovare un modo per portarla nel centro vaccinale il 18 aprile per la prima dose e poi il 9 maggio per la seconda. Salvatore dovrà organizzarsi privatamente perché nessuno lo aiuterà. «Al momento della prenotazione dopo svariati tentativi gli operatori mi hanno fortemente sconsigliato la vaccinazione domiciliare, perché gli effetti sono sconosciuti. Quindi io dovrò provvedere al trasferimento per ben due volte, quando mia madre, disabile, ha continuamente la necessità di andare in bagno». Come detto, dopo aver testato la macchina vaccinale allo Spallanzani e in alcune Asl di Roma, parte oggi la campagna di protezione per gli over 80 nel Lazio. Si sono prenotati già 214 mila. L’avvio avverrà in 50 punti di somministrazione, contro gli 89 hub previsti.

 

I CENTRI

A Roma saranno attivi 22 contro i 35 ipotizzati: per esempio nell’Asl 1 sono pronti l’ex manicomio del Santa Maria della Pietà, la Casa della salute a Prati, l’Idi, il Cristo Re, Villa Tiberia, Villa Aurora, l’ospedale San Pietro sulla Cassia, il Gemelli, l’Umberto I, il Fatebenefratelli e il Sant’Andrea. All’Asl Roma 2 saranno attivi i grandi ospedali come il San Giovanni Addolorata, il Cto, l’Ifo, il Pertini, Tor Vergata, il Sant’Eugenio e il Campus. Anche sulla mancata apertura di alcuni hub si scontano le poche dosi inviate da Pfizer e Moderna. Così si inizia con numeri ridotti rispetto a quelli che sperava il Lazio: oggi, infatti, la prima dose del farmaco sarà inoculata a 3.601 anziani, dei quali 2.083 a Roma. Siamo lontani dalle 30 mila somministrazioni, per le quali è stata tarata la macchina del Lazio. A questi ritmi, e se non arrivano altre fiale, ci verranno più dei 4 mesi previsti per “proteggere” i quasi 500 mila over80 residenti nel Lazio. Intanto la curva del Covid continua a scendere lentamente, stando all’ultimo bollettino, su oltre 22 mila tamponi si registrano 920 casi positivi nel Lazio, 20 decessi e 3.985 guariti in più. Roma è sotto quota 400. Ogni 100 test 4 sono positivi.

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