Lazio, via ai vaccini over 80. «E da metà febbraio si prenotano i 75enni»

Lazio, via ai vaccini over 80. «E da metà febbraio si prenotano i 75enni»
Lazio, via ai vaccini over 80. «E da metà febbraio si prenotano i 75enni»
di Alessia Marani
Martedì 9 Febbraio 2021, 00:15 - Ultimo agg. 14:28
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Il D-day per i vaccini agli over 80 è andato in scena ieri in 50 punti di somministrazione del Lazio, di cui 22 nella città di Roma. Gli anziani prenotati per tutta la giornata sono stati 3.601, di cui 2.083 a Roma, 708 nella provincia. Tutti hanno già la data dell’appuntamento per la seconda dose che avverrà dopo 21 giorni per il vaccino Pfizer e dopo 28 per Moderna. Il Lazio è la prima regione italiana a partire. Il presidente Nicola Zingaretti, in mattinata, era allo Spallanzani. Ha salutato gli operatori e le tante nonne e nonni che senza remore si sono sottoposti alla iniezione. «Questo vaccino - ha detto - è un segnale di speranza». Commossi molti over 80: «Finalmente potremo riabbracciare i nostri nipoti», la frase più ripetuta. 

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Intanto, dalla Pisana, arriva la conferma che presto partiranno anche le prenotazioni per le vaccinazioni over 75.

Lo ha annunciato, sempre dallo Spallanzani, Alessio D’Amato, assessore regionale alla Salute: «Entro il mese di febbraio inizieranno le prenotazioni per le vaccinazioni degli over 75», ha spiegato, illustrando il modello Lazio. «Il vaccino AstraZeneca per la fascia di età 18-55 rappresenterà un’arma in più - ha illustrato - La soluzione che adotteremo sarà quella più veloce al mondo: il metodo israeliano, che va avanti per fasce d’età e per categorie all’interno della fascia con criteri stabiliti dal ministro. Coinvolgeremo i medici di medicina generale - ha detto l’assessore - Nel frattempo proseguiremo con gli over 80, ci vorranno circa 60 giorni per completarle e a breve inizieranno anche le prenotazioni per over 75». Il piano del Lazio è flessibile, comunque legato alla disponibilità delle dosi. Ìeri i casi di contagio da Covid nel Lazio sono diminuiti di 138 casi, attestandosi a 782 ma aumentano i decessi, i ricoveri e le terapie intensive.

Secondo il cronoprogramma, per completare la vaccinazione degli over 80, ci vorranno circa 60 giorni. Entro la fine di aprile e i primi di maggio, dunque, seguendo il trend attuale. Le vaccinazioni saranno effettuate anche la domenica e con l’arrivo di AstraZeneca, più generalmente, ci saranno sempre più medici di base disponibili a effettuarle (dato che le modalità di conservazione delle dosi sono meno complicate).
Si parte, dunque, in 50 punti di somministrazione, 22 nella città di Roma, 13 nella provincia. Questi punti sono attrezzati nella gestione in sicurezza delle somministrazioni e nella garanzia della catena del freddo. Il potenziale nel Lazio, a pieno regime, quando arriveranno tutti i vaccini, è di 300 punti di somministrazione, soprattutto nelle case della salute, nei poliambulatori, ma anche negli ospedali e in qualche caserma. 

IL GOVERNATORE
Qualora ci dovesse essere un aumento delle dosi a disposizione verranno anticipati gli appuntamenti e aumentati i punti di somministrazione. Il segnale di speranza viene rilanciato anche dal direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani, Francesco Vaia. «I vaccini e gli anticorpi monoclonali sono le due armi strategiche con cui sconfiggeremo il virus - ha detto Vaia -. Abbiamo messo in campo una macchina poderosissima a cui non corrisponde in questo momento la stessa disponibilità dosi di vaccino». Tra i primi a ricevere il vaccino, il signor Nicola di 86 anni che poco dopo la somministrazione ha lasciato l’istituto dicendo ai cronisti: «Adesso sono tranquillo». Nicola ha raccontato che è stato il figlio, la scorsa settimana, a prenotare per lui. Mostra il pollice in su, insieme a medici e infermieri del presidio di Palestrina, la signora Angela che ha 100 anni. Sguardo vispo, tuta da ginnastica, si dice «felice». Intanto oggi i poliziotti avranno un incontro con il Capo della Polizia sulla campagna di vaccinazione under 55 con AstraZeneca che li coinvolgerà. Secondo Cesario Bortone, della Consap, «molti agenti hanno mostrato perplessità dettate da una presunta efficacia percentuale più bassa e dalla controindicazione anagrafica del vaccino - sostiene - e comunque la limitazione d’età lascerebbe fuori copertura un poliziotto su tre». 
 

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