Vannini, muore il brigadiere Amadori: nel processo di Ladispoli accusò il figlio di Ciontoli

Il brigadiere Amadori
Il brigadiere Amadori
di Emanuele Rossi
Giovedì 23 Aprile 2020, 17:36
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Testimone al processo Vannini, Manlio Amadori si è spento ieri mattina a 62 anni. Il brigadiere capo dei carabinieri era stato ricoverato lo scorso 11 aprile al Policlinico Gemelli per sottoporsi ad un trapianto. Subito dopo l’operazione è finito in terapia intensiva per una complicazione. Ha lottato per giorni ma non ce l’ha fatta. Il militare, di origine sarda, per oltre 30 anni è stato impiegato presso la stazione di Campo di Mare, frazione di Cerveteri. Nel 2003 invece è approdato a Ladispoli. Era il 6 luglio 2017 quando fornì la sua deposizione al Collegio giudicante della Corte d’assise. Amadori era in servizio la sera del 17 maggio 2015, quando Marco Vannini venne brutalmente ucciso in casa della sua fidanzata a Ladispoli, in via De Gasperi. «Antonio Ciontoli in caserma mi disse: non posso dire tutto quello che è successo perché altrimenti inguaio mio figlio», riferì ai giudici. Parole che avevano sin da subito ipotizzato un clamoroso scenario, e cioè che a sparare al ragazzo 20enne di Cerveteri fosse stato non il sottoufficiale della Marina con un ruolo nei servizi segreti bensì il figlio, Federico. Queste dichiarazioni non hanno trovato mai riscontri ufficiali dalla magistratura anche se il brigadiere, se chiamato, avrebbe di nuovo potuto testimoniare nel processo-bis di Vannini, stabilito lo scorso 7 febbraio dalla Cassazione (l’udienza per l’Appello è stata fissata il prossimo 8 luglio). 
Nella sua carriera Amadori ha ricevuto diversi riconoscimenti. Particolarmente gradito al militare l’encomio solenne relativo alle indagini del delitto di Mario Cuomo, il gestore di un impianto di carburanti sulla via Aurelia a Cerenova freddato con la pistola il 9 agosto del 2011 da un commando di rapinatori che ferirono gravemente pure il fratello. Grazie al fiuto del carabiniere, così come a quello di altri colleghi, si arrivò all’arresto dei responsabili dell’uccisione del benzinaio tutti già processati e condannati all’ergastolo dalla Cassazione. Esperienza di Amadori al servizio dell’Arma anche per risolvere il giallo di Marina San Nicola, a Ladispoli. L’idraulico di 59 anni, Corrado Valentini, il 10 marzo 2016 venne accoltellato a morte da una donna di origini albanesi la quale tentò di disfarsi del corpo bruciandolo con una tanica di benzina. Dopo poche ore invece fu arrestata. Altro encomio per il brigadiere per come gestì le operazioni in seguito alla tromba d’aria del 6 novembre 2016 che devastò la costa di Ladispoli Oggi prevista l’autopsia e domani benedizione della salma nella chiesa del Cerreto. 
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