Roma, ​“camping” nel parcheggio del cimitero Verano: vigile aggredito con un'accetta da un senzatetto

Accampamento di roulotte nel parcheggio del cimitero Verano a San Lorenzo
Accampamento di roulotte nel parcheggio del cimitero Verano a San Lorenzo
di Elena Panarella
Domenica 13 Ottobre 2019, 11:05 - Ultimo agg. 11:06
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Largo Passamonti, parcheggio del Verano, lato scalo San Lorenzo. È qui che da mesi ormai c’è un vero e proprio “camping” che costeggia il muro del camposanto. Un popolo di vivi che abita accanto ai morti. All’inizio erano spuntate solo quattro-cinque roulotte. Con il passare del tempo se ne sono aggiunte molte altre, ora se contano almeno 35 intervallate da tende da campeggio e giacigli di cartone. Tutte posizionate una in fila all’altra, con alle spalle il muro che li separa dalle prime tombe dello storico cimitero della Capitale. Residence viaggianti e persone in abiti adamitici appena svegli. Questo è quello che vedono ogni giorno gli automobilisti che, una volta usciti dalla Tangenziale (direzione San Giovanni), escono all’uscita scalo di San Lorenzo. Subito dopo la prima curva, ecco il degrado: panni stesi, latrine a cielo aperto. Ma anche rifiuti, teli, ombrelloni, pezzi di mobilia varia. «Ma come è possibile aver lasciato crescere a dismisura una situazione simile - raccontano alcune studentesse che abitano in via dei Reti - nessuno parcheggia più l’auto in quello spazio: abbiamo paura». Venerdì alcuni uomini della Polizia locale sono stati minacciati con tanto di accetta alla mano, da un 27enne del Mali. Gli era stato chiesto di spegnere un falò e di esibire i documenti, ma il giovane, che bivaccava sotto il cavalcavia davanti al cimitero, nell’area del camping, più verso i giardinetti, non solo si è rifiutato, ma ha minacciato tre agenti del Pics (Pronto intervento centro storico) con un’accetta lunga almeno 30 centimetri. 
 

 


Sbandati e pini crollati al Verano il degrado ormai è monumentale
 
A quel punto è stato bloccato e tratto in arresto per minacce aggravate, resistenza, rifiuto di generalità e porto d’armi abusivo. Trovati in suo possesso anche alcuni oggetti, sui quali sono state avviate ulteriori indagini per stabilirne la provenienza. L’arresto è stato convalidato ieri mattina durante il processo per direttissima. Insomma, che la situazione in quell’area sia fuori controllo lo sanno bene da tempo i residenti. «Basta farsi un giro per rendersi conto della situazione, non ci sono troppe parole da aggiungere», dice seccato un anziano. E in effetti sullo spiazzo in bella mostra c’è di tutto e di più: tavolini, sedie, poltrone, fornelletti. «Io abito a San Giovanni - racconta la signora Marina - per venire a trovare i miei cari al cimitero parcheggiavo qui, era più facile anche perché sono sepolti poco dopo gli uffici dell’Ama. Ora è da mesi che non mi azzardo a venire con la macchina. Vengo con il tram, supero velocemente il cancello, porto un fiore, dico una preghiera e vado via. Ogni volta mi chiedo come sia possibile una cosa del genere, non c’è rispetto nemmeno per il luogo. Ma dove siamo arrivati...». Pensare che prima di questo accampamento, l’invasione di tende e casette di cartone era dall’altro lato della strada, più precisamente sulla collina del parco intitolato a Sante de Sanctis, padre della neuropsichiatria infantile italiana. Tra la vegetazione spuntavano giacigli di ogni genere: materassi, sacchi a pelo, lamiere. Qui camper e roulotte non potevano di certo entrare. Poi sono stati sgomberati e l’area è stata liberata. Dopo qualche tempo è stata occupata la zona davanti al cimitero.
 
«È una situazione che abbiamo affrontato anche lo scorso martedì durante l’osservatorio territoriale per la sicurezza- spiega il presidente del II Municipio, Francesca Del Bello - Lunedì invierò una nota al Questore è una questione di ordine pubblico.
Da soli non possiamo intervenire. Oggi si contano almeno 35 tra camper e roulotte. Ho parlato con la sala operativa sociale del Comune per intervenire in aiuto di alcune persone che hanno un disagio reale o comunque problemi di salute. Per il resto c’è molta gente che delinque, che vive al limite. E comunque la situazione è già grave». 

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