Elezioni a Roma. Centrodestra, le condizioni di Bertolaso: «Accetto solo con un patto a tre dal notaio»

Centrodestra, le condizioni di Bertolaso: «Accetto solo con un patto a tre dal notaio»
Centrodestra, le condizioni di Bertolaso: «Accetto solo con un patto a tre dal notaio»
di Emilio Pucci
Martedì 11 Maggio 2021, 00:23 - Ultimo agg. 12:40
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 «Perdere Albertini e Bertolaso è una strategia suicida, con loro possiamo vincere». Salvini intende portare avanti l’ultimo pressing nei confronti dell’ex sindaco di Milano e dell’ex numero uno della Protezione civile ma entrambi sono ancora lontani dalla partita. Bertolaso a Roma non ne può più dei paletti, non ci sta a farsi logorare, se queste sono le condizioni non è disponibile neanche a trattare. Eppure un segnale, dopo giorni di granitici no, lo lancia. Ha fatto sapere ai suoi interlocutori che potrebbe ripensarci ma solo in caso di un accordo blindato: «Accetto solo se Salvini, Meloni e Berlusconi ci mettono la faccia e sottoscrivono un patto davanti al notaio».

Insomma basta con i tentennamenti, altrimenti se ne va in vacanza. Albertini invece è più tranchant: «Se il mio omonimo Arcangelo Gabriele mi apparisse in sogno e mi dicesse di candidarmi per il bene di Milano, chissà magari mia moglie Giovanna si convincerebbe e io con lei», taglia corto. Ma FdI prende tempo, sarebbe anche disponibile a dare l’ok ad Albertini che secondo i sondaggi interni ha il gradimento più alto rispetto a Lupi, il professore della Bocconi Dallocchio e a Ruggiero, figlio del diplomatico che è stato ministro con Berlusconi. Domani ci sarà il primo tavolo sulle amministrative del centrodestra con i rappresentanti degli enti locali dei partiti dell’alleanza ma si parlerà solo dei comuni minori, i dossier Roma e Milano saranno affrontati per ultimi, solo quando si scioglieranno i nodi su Copasir, Cda Rai e Partecipate. «Sul Copasir ci metteremo d’accordo, ma non perché ce lo chiede Letta», dice Salvini.

Di fatto però la trattativa su Bertolaso e Albertini è congelata. Un grande sponsor del primo è l’azzurro salviniano Giro: «E’ - ribadisce - l’unica possibilità che abbiamo per vincere. E solo lui può fare il sindaco del grande giubileo 2025». Anche Cambiamo con Toti e l’Udc sono sulla stessa lunghezza d’onda. «Spero che sia il candidato di tutti. Va convinto», sostiene Durigon, coordinatore della Lega Lazio.

La riunione - Ieri Salvini ha incontrato i dirigenti del partito della regione. La verità è che un’alternativa a Bertolaso ancora non c’è. Girano i nomi del giudice Simonetta Matone e dell’imprenditore Aurelio Regina ma è come partecipare al gioco dell’oca, si va indietro invece di andare avanti. Nomi già sondati mesi fa. La ricerca su chi sarà a sfidare Gualtieri e Raggi potrebbe anche vedere un’accelerata la prossima settimana quando non è escluso che a vedersi siano Meloni e Salvini. E si capirà se il disgelo di questi giorni, tra sms e tweet, potrà portare ad un accordo in vista anche delle elezioni del prossimo presidente della Repubblica e delle Politiche. E’ Meloni che deve scoprire le carte, dicono i leghisti. L’ipotesi di un ticket tra Bertolaso e la consigliera regionale di FdI Colosimo al momento non prende quota. E allora la prospettiva è quella di un nome nuovo, che venga sempre dalla società civile. Ma il timore tra i gruppi parlamentari del centrodestra è che siano sempre di meno quelli disposti a scendere in campo. 

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