Roma Capitale, pochi fondi per i 150 anni e caos per i troppi comitati

Roma Capitale, pochi fondi per i 150 anni e caos per i troppi comitati
Roma Capitale, pochi fondi per i 150 anni e caos per i troppi comitati
di Simone Canettieri
Mercoledì 18 Dicembre 2019, 08:47 - Ultimo agg. 10:30
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ROMA Quer pasticciaccio brutto di Porta Pia. A nove mesi dai 150 anni della breccia e a un anno mezzo dal medesimo anniversario che proclamò Roma Capitale regna il caos. Alla fine, come raccontato ieri, i fondi per le celebrazioni sono stati decurtati di un terzo. Zac: in manovra sono finiti solo 500mila euro. Ma l'aspetto più singolare, e per certi versi arcitaliano, è il proliferare di strutture e scatole (più o meno vuote) che dovranno ricordare, organizzare, celebrare, raccontare l'ultimo secolo e mezzo di Roma.

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La Presidenza della Repubblica sarà in campo, motu proprio. Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, parteciperà alle principali iniziative a cavallo tra il 2020 e il 2021. Non solo: il Colle si farà promotore anche di eventi. Il caso però è nato nel governo. Fino al Conte I esisteva una struttura, istituita durante il settennato di Carlo Azeglio Ciampi, che si occupava di anniversari e celebrazioni sotto l'egida di Palazzo Chigi. L'organismo era presieduto da Marcello Pera, ex presidente del Senato. Nei mesi della crisi, prima che cadesse il governo, il comitato ha cambiato missione. O meglio insieme agli anniversari, l'allora sottosegretario Giancarlo Giorgetti, aggiunse anche gli eventi sportivi. Con la nascita del Conte bis, Pera si è dimesso e il comitato è stato sciolto con un decreto. Ecco perché, per ritornare a Roma, alla fine i 500mila euro di euro sono finiti nel ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo dove è stato «istituito un Fondo da destinare alle associazioni presenti sul territorio», come si legge nel maxi-emendamento approvato in Senato l'altra sera.

IL TRAFFICO
La pratica dunque sarà gestita dal dem Dario Franceschini. Anche perché la vecchia struttura ad hoc non c'è più. «Ma presto - annuncia il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora - sarà ripristinata con un nuovo comitato scientifico. Dobbiamo ancora metterci seduti tutti intorno a un tavolo, insomma». Che caos. Anche perché sempre il Mibact ha un altro ente ancora, gestito dalle Biblioteche, che si occupa delle ricorrenze importanti nel Paese. Una babilonia anche perché la norma passata con il finanziamento ridotto parla di un'altra scatola che dovrà distribuire fondi alle associazioni che si occuperanno della data. «E quali e con quali criteri?», domanda la senatrice Paola Binetti firmataria (con Maurizio Gasparri e Monica Cirinnà) dell'emendamento da 1,5 milioni di euro, saltato nell'assalto alla diligenza della manovra. Marcello Pera guarda questa situazione ed esclama: «Che pasticcio! Inoltre come si possono racchiudere i 150 di Roma solo attraverso il Mibact. Roma è Roma. E' tutto. Invece qui mi sembra che la stiano trattando come la mia Lucca».

Se si fa il conto degli attori in campo e dei vari organismi nati per l'evento viene subito il mal di mare. Non bisogna poi dimenticarsi del Campidoglio. Anche la sindaca Virginia Raggi è rimasta scontenta della situazione: puntava su una cifra molto più ragguardevole e, soprattutto, era pronta a usare i fondi per tirare a lucido la città (nel 2021 mancherà un anno alle elezioni) con interventi su viabilità, decoro e mobilità almeno nelle zone centrali. E invece? Nisba. Al momento è fuorigioco. Tanto che dal Campidoglio filtrano parole al curaro: «Questi 500mila euro sono solo mance che vuole gestire il Pd».

Il Mibact però fa sapere che la manovra è ancora troppo fresca e dunque vanno approfondite le norme e poi si cercherà di creare «un raccordo». Al momento la scena è quella del Grande raccordo, ma anulare. Nell'ora di punta: un grande traffico, un caos con Roma che vi rimane imbottigliata dentro. E allora, 150 anni dopo, fatta l'Italia siamo ancora a dover fare non solo gli italiani, ma anche un comitato per la Capitale.

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