Coronavirus: oranghi, tartarughe e giaguari, quando il lockdown è naturale

Oranghi, tartarughe e giaguari: quando il lockdown è naturale
Oranghi, tartarughe e giaguari: quando il lockdown è naturale
di Marco Pasqua
Domenica 26 Aprile 2020, 00:19 - Ultimo agg. 14:55
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Se il distanziamento sociale, in questa fase emergenziale del coronavirus, è stato vissuto, dai più, come un (inevitabile) sacrificio, ci sono delle specie animali che scelgono di vivere in solitudine buona parte della loro vita. E’ il Wwf a stilare la lista degli animali più inclini alla distanza sociale, ad una sorta di lockdown naturale.

Come il giaguaro che, al pari del leopardo delle nevi, vive pressoché in solitudine, ma solo fino alla stagione degli amori (in questo periodo può accoppiarsi fino a 100 volte al giorno).

Non sono da meno gli oranghi, che trascorrono la maggior parte appesi agli alberi, in semi-solitudine, proprio come i panda giganti (in primavera, invece, parte la “caccia” al partner): gli unici oranghi che condividono la propria quotidianità con altri simili sono proprio le femmine con i loro cuccioli, poiché le cure parentali, infatti, possono durare fino a 6-7 anni.

Anche l’ornitorinco conduce una vita solitaria come le tartarughe marine, in grado di nuotare per migliaia di chilometri da sole. Le balenottere azzurre, veri e propri giganti dell’oceano, nuotano solo occasionalmente in piccoli gruppi; infine, i giganti dell’Artico, ovvero gli orsi, passano la maggior parte delle giornate a cercare le loro prede preferite, sempre da soli. 

marco.pasqua@ilmessaggero.it
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