Affollamenti e niente mascherina, sugli autobus di Roma trionfa il droplet

Affollamenti e niente mascherina, sugli autobus di Roma trionfa il droplet
di Pietro Piovani
Lunedì 27 Luglio 2020, 00:00 - Ultimo agg. 15 Febbraio, 15:37
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Anna viaggiava sul 715, come sempre affollato ben oltre i limiti previsti dalla normativa, quando l’amica che viaggiava accanto a lei le ha dato un colpetto con il gomito e ha bisbigliato: «Guarda quello là: non ha la mascherina. Vai a dirgli qualcosa». L’amica confidava nella nota sfrontatezza di Anna, che però questa volta non se l’è sentita di prendere di petto il tipo a volto scoperto, un po’ perché sapeva che in questi casi si finisce a litigare di brutto, un po’ perché sarebbe stato inutile: su quell’autobus pieno di passeggeri uno addosso all’altro, molti tra coloro che pure la mascherina la indossavano lo facevano solo pro forma, calata sotto al naso per far prendere aria al mostaccio sudato, in un trionfo di droplet e aerosol.

Ma poi perché Anna avrebbe dovuto fare quello che non fa il personale Atac? Qualche giorno fa una donna a bordo del 46 ha invitato il conducente a imporre il rispetto delle regole e si è sentita rispondere: «Io devo guidà, mica devo controllà le mascherine». Forse aveva ragione l’autista, ma intanto nei mezzi pubblici regna l’assembramento e nessuno sa come rimediare. Sul 719 qualcuno ha strappato via gli adesivi che vietano l’uso dei sedili per garantire il distanziamento. Dove invece i segnali ancora resistono, nessuno li rispetta. Se mai arriverà - speriamo di no - la seconda ondata di covid, di sicuro si farà un giro sui mezzi.

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