Neonato soffocato al Pertini, allarme carenza personale: «Troppi infermieri assenti». Molti hanno la 104 o sono in ferie

Nella sola pediatria, non si riescono a coprire con gli operatori 450 ora mensili

Neonato soffocato al Pertini, allarme carenza personale: «Troppi infermieri assenti». Molti hanno la 104 o sono in ferie
Neonato soffocato al Pertini, allarme carenza personale: «Troppi infermieri assenti». Molti hanno la 104 o sono in ferie
di Alessia Marani
Mercoledì 25 Gennaio 2023, 06:37
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Doppi turni estenuanti, infermiere e infermieri che esistono sulla carta ma che poi sono costretti ai salti mortali per rimpiazzare colleghi a loro volta in malattia, in permesso per la legge 104, in maternità o semplicemente in ferie. La fotografia degli angeli di corsia che dovrebbero assicurare l'erogazione dei servizi negli ospedali e negli ambulatori della Capitale è impietosa: «Allo stato attuale, rispetto alle piante organiche, - afferma Stefano Barone, segretario Nursind Lazio - mancano all'appello in tutta Roma ben 7mila infermieri. Le conseguenze si ripercuotono a cascata su tutto il sistema: i reparti si ridimensionano o addirittura si chiudono, come avvenuto in tempi di Covid o come succede d'estate o durante le Festività invernali; i tempi delle liste d'attesa si allungano; il personale lavora male e fioccano aggressioni e denunce. Non stupisce, dunque - aggiunge il sindacalista - che reparti come quello del Pertini dove è morto nei giorni scorsi un neonato, non ci siano da tempo le infermiere. Eppure le linee guida della Ginecologia prevedono che si passi a controllare ogni 10-15 minuti ma per farlo, appunto, c'è bisogno di personale».

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LE DENUNCE
Con una lettera inviata alla direzione generale e sanitaria della Asl 2, e protocollata il 2 dicembre scorso, la Uil metteva in guardia dai pericoli collegati alla mancanza di personale nel reparto di Pediatria a cui afferisce anche il Nido.

Prima del 16 gennaio al Pertini (il bimbo è morto nella notte tra il 7 e l'8 gennaio) erano, infatti, le infermiere del Nido a dovere supervisionare il benessere del neonato, mentre da quella data è entrato in vigore il nuovo modello gestionale del Rooming in (ossia la condivisione della stessa stanza tra madre e figlio h24) che prevede che a vegliare su entrambi, mamma e bebè, siano le ostetriche. Scriveva a dicembre il delegato Michele Cipollini: «Mancano in pediatria tre unità turnanti nelle 24 h per un totale fisso di 450 ore mensili a cui vanno aggiunte le assenze a vario titolo. Questo perdurare di doppi turni aumenta la stanchezza del personale, aumentando i rischi di eventuali errori». In particolare la Uil citava casi di «10 notti svolte in un mese» e altri in cui «è stato impiegato personale con competenze diverse, a orario ridotto pur di coprire i turni vacanti e non eccedere con le lunghe».

GLI OSS
Una situazione che sembrava ripetersi anche in altre unità organizzative del nosocomio. Un'altra missiva, datata 29 dicembre, segnala le criticità nella Chirurgia dove sono attivi 64 posti letto. Qui a mancare sono soprattutto gli Oss, gli Operatori sociosanitari che assistono i degenti più fragili o, nel momento, non autosufficienti. «Gli infermieri - si legge - sono costretti a svolgere non solo le loro di mansioni, ma anche quelle degli Oss, figura completamente assente o a volte allocata in un numero insufficiente, con strutturale». Motivo per cui il personale infermieristico è «esposto a un margine di errore operativo maggiore». Il 3 gennaio i sindacati riportano anche di quanto avvenuto nelle notti del 27 dicembre e del 1 gennaio in Cardiologia, quando gli infermieri sono stati costretti a chiedere aiuto ai colleghi dell'Utic e a ovviare alla trascrizione delle attività infermieristiche e alla visione delle telecamere perché impegnati «nell'assistenza nonché nelle cure igieniche dei molteplici pazienti allettai e non collaboranti».

LE OSTETRICHE
Non basta. Dopo il 16 gennaio, appunto, nella Ginecologia è stato implementato l'impiego delle ostetriche. Che ora, però, sono allarmate. Per i 26 posti letto il loro numero, sulla carta, è adeguato. «Anzi, ce ne sarebbero anche di più - aggiunge Cipollini - ma una fa turni solo sulle 12 ore, altre 5, di cui 2 in aspettativa, usufruiscono della 104, ancora 5 sono in maternità, mai sostituite. Teniamo conto poi che una deve andare in sala parto. Hanno paura di non farcela». La Direzione Strategica della Asl 2, dal canto suo, «respinge in maniera categorica» la rappresentazione per cui la morte del neonato al Pertini sia ricollegabile alla mancanza di personale, «in quanto non vi sono carenze di personale in servizio». Per il sindacalista «se i numeri sono a posto, allora è la collocazione delle risorse che non va».

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