Roma, il Parco Aurora "invaso" dai pappagalli. «Alberi devastati e incolumità dei cittadini a rischio»

Questi uccelli esotici hanno costruito le loro dimore aeree su diversi alberi pregiati, molti dei quali piantati più di 30 anni fa

Roma, il Parco Aurora "invaso" dai pappagalli. «Alberi devastati e incolumità dei cittadini a rischio»
Roma, il Parco Aurora "invaso" dai pappagalli. «Alberi devastati e incolumità dei cittadini a rischio»
di Giuseppe Motisi
Venerdì 11 Novembre 2022, 13:44
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Parco Aurora invaso dai pappagalli. Colorati, simpatici ma decisamente infestanti. Sarebbero inoltre estremamente dannosi per le piante sulle quali fanno i loro nidi extra-large, per gli altri volatili autoctoni e potenzialmente pericolosi per quanti frequentano l'area verde nel cuore di Colli Aniene. Da qualche tempo i pappagallini verdi, che spesso si intravedono per le strade della Capitale, hanno preso fissa dimora tra gli alberi di questa riserva naturale del IV Municipio, dove centinaia di parrocchetti nidificano da circa 6 anni, prolificando senza sosta, con grande preoccupazione dei residenti.

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L'allarme dei volontari di Condominio generale Aurora 82: «Sconvolto equilibrio naturale del parco»

Questi uccelli esotici hanno costruito le loro dimore aeree su diversi alberi pregiati, provocando la rottura dei rami che rischiano di cadere sulla testa di qualche malcapitato passante. Molti di questi sono stati piantati più di 30 anni fa dai volontari del Condominio generale Aurora 82, i quali si prendono cura dell’area dal 1990.

«I parrocchetti hanno sconvolto l’equilibrio naturale del parco: hanno infatti messo in fuga tutte le altre specie di volatili come falchetti, pipistrelli, gazze, merli, e ciò ha favorito l’incredibile proliferazione di insetti, zanzare comprese», affermano i responsabili del Condominio generale Aurora 82 «hanno fatto strage degli alberi d’alto fusto, in particolare due Araucarie brasiliensis, specie di cui a Roma esistono solo pochi esemplari, e 18 cedri del Libano di almeno 20 metri di altezza e di circa 40 anni d’età, oltre che di vari palmizi di cui utilizzano le foglie per la costruzione dei nidi».

Aggiungono: «I danni provocati negli anni da questi volatili sono stati notevoli: la distruzione di germogli e di ogni tipo di frutto, la caduta di grossi rami con conseguente danno a cose e pericolo per la sicurezza delle persone e della circolazione stradale.

Da non sottovalutare poi il potenziale pericolo sanitario: anche questa specie può trasmettere all’uomo la psittacosi, l’influenza aviaria o la salmonellosi».

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L'iniziativa dei cittadini

Di fronte a questo vero e proprio assalto agli alberi del parco e dopo alcuni vani tentativi di richieste di aiuto a Comune e Regione, i cittadini si sono rimboccati le maniche e hanno rimosso in proprio i nidi più pericolosi. «Per cercare di arginare il disastro considerato il silenzio delle istituzioni, abbiamo fatto ricorso, a spese nostre, alla rimozione dei nidi più prossimi a precipitare al suolo (pesanti almeno 150 chili l’uno), e dei relativi rami già in procinto di staccarsi dal tronco», spiegano ancora i responsabili dell’associazione che gestisce il parco di Colli Aniene «l'operazione è stata effettuata alla presenza di un agronomo e rispettando le raccomandazioni della Lipu, che abbiamo interpellato per gestire al meglio la situazione. In due giorni di lavoro e con l’impiego di tre operai che hanno agito su una piattaforma mobile, appositamente presa in affitto, sono stati rimossi oltre 60 nidi e circa 20 grossi rami a rischio crollo».

 

Ma come in un gioco dell’oca, oggi si torna al punto di partenza. «Attualmente gli alberi risultano relativamente puliti e le situazioni di pericolo sono state rimosse, ma è inutile dire che, dopo il nostro intervento, i parrocchetti si sono immediatamente impegnati nella costruzione di nuovi nidi, vanificando in pratica gran parte del lavoro eseguito» concludono i volontari.

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