Roma, morta nel rogo di casa sua al pigneto: vittima e familiari erano accumulatori seriali. Il pm: «Omicidio colposo»

In casa c'erano candele accese accanto al letto. Lei disabile, non è riuscita a scappare

Roma, morta nel rogo di casa sua al pigneto: vittima e familiari erano accumulatori seriali. Il pm: «Omicidio colposo»
Roma, morta nel rogo di casa sua al pigneto: vittima e familiari erano accumulatori seriali. Il pm: «Omicidio colposo»
di Michela Allegri
Martedì 18 Aprile 2023, 07:25 - Ultimo agg. 17:02
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Due sere fa, quelle candele accanto al letto erano state accese forse per pregare e poi erano state dimenticate. Ma in quell'appartamento al civico numero 176 di via del Pigneto, spegnere la luce e accendere cerini e fiammelle probabilmente serviva anche per risparmiare sull'elettricità. La conseguenza, in una casa di accumulatori seriali, dove oggetti, scaloni e vestiti erano ammassati in ogni angolo e i carabinieri hanno fatto fatica ad entrare, è stata un incendio costato la vita ad Annamaria Palma, 76 anni: costretta a letto, domenica notte non è riuscita a fuggire in tempo ed è morta intossicata dal fumo. Un decesso su cui ora la procura di Roma ha aperto un'inchiesta: il pubblico ministero Attilio Pisani indaga per omicidio colposo e incendio colposo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Roma Casilina, il personale del 118 e i carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci, per i rilievi tecnico scientifici.


Il medico legale

Il magistrato ha anche incaricato il medico legale di effettuare l'autopsia e ha già disposto il sequestro dell'immobile: dovranno essere svolti accertamenti sulla stabilità dell'edificio e anche sulle condizioni sanitarie dell'appartamento. In casa, al momento del rogo, divampato domenica intorno alle 21,30, c'erano il marito della donna e uno dei figli, rispettivamente 77 e 51 anni. Loro sono riusciti a uscire in tempo dalla casa, che si trova al secondo piano, facendosi strada a fatica tra le pile di libri, soprammobili, abiti, e riuscendo a mettere in salvo anche i loro animali domestici: due cani e un coniglio, che sono stati visitati da un veterinario. Padre e figlio hanno poi chiamato i soccorsi, ma quando i vigili del fuoco e i carabinieri sono arrivati per la settantaseienne era già troppo tardi: nonostante l'incendio sia stato spento in poco tempo, la donna, immobilizzata a letto, è rimasta intossicata dal fumo respirato troppo a lungo. Da chiarire se il decesso potesse essere evitato. Gli altri due componenti della famiglia sono stati portati dal 118 al pronto soccorso dell'Umberto I. Il marito ha saputo della morte della moglie mentre era in ambulanza: a dargli la notizia è stata l'altra figlia della coppia, in lacrime.
Per effettuare le prime verifiche è stato disposto lo sgombero della palazzina: sono state fatte uscire di casa circa 40 persone, ma la Procura ha disposto solo il sequestro dell'appartamento dove viveva la vittima.

Le verifiche non saranno immediate: prima di tutto l'immobile dovrà essere reso agibile e liberato dell'ammasso di oggetti. «A un certo punto la nostra casa si è riempita di fumo, così siamo fuggiti via di corsa», hanno raccontato alcuni dirimpettai. Mentre i vicini, increduli, hanno detto che in quella casa veniva accumulato di tutto e che venivano accese le candele per risparmiare i soldi della bolletta.

 

La ricostruzione

Da una prima ricostruzione fatta dagli investigatori è emerso che il rogo sarebbe divampato all'interno della camera da letto, dove la vittima è rimasta intrappolata. Le candele erano proprio di fianco alle coperte. I soccorritori che sono arrivati per primi all'interno dell'appartamento hanno dovuto utilizzare l'ossigeno per riprendersi dall'intossicazione.

 

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