Le mappe allegoriche capaci di dare una forma geografica a entità immateriali sono una mia passione. Ho quindi cercato una mappa allegorica di Napoli, ma senza fortuna. Redigo la mia restando aperta a suggerimenti. Il cammino comincia in un'area che va dalla Stazione centrale ai Quattro Palazzi: è la Grande valle del perché sono qui? in cui chiunque, sotto lo sguardo di pietra di Garibaldi, si chiede ragione della sua esistenza mentre qualcuno prova a vendergli calzini.
Meta necessaria, assimilabile al centro storico, è la Terra della folla visitatrice, occupata da un unico grande organismo onnivoro e millepiedi capace di prendere la forma del decumano in cui si dipana.
Importante è il Sottosopra come in Stranger Things solo che siamo a San Gregorio Armeno quindi è Sottosopra sotto Natale. Il Vomero diventa la Collina delle antiche pizzerie aperte ieri mattina in cui chi riesce a cibarsi in esercizio presente da più di vent'anni dovrebbe pagare meno di chi si è seduto in posto aperto 48 ore fa. È che dire del Lungomare Tavolata al cui confronto il cenone coi parenti è un fatto per pochi intimi; come non menzionare i Quartieri Spagnoleggianti dove è possibile bere un cocktail ascoltando, come canto della tradizione, una hit di Giggione.
Infine, come nelle antiche carte medioevali, le terre inesplorate, non hic sunt leones ma hic sunt trasporto pubblico: potreste arrivarci, ma vi voglio vedere a tornare.
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