Scaramanzia? No grazie, preferiamo un'offerta a piacere. Alla parola che comincia con scu c'è ancora qualcuno che fa gli scongiuri o, temendo di passare da iettatore, usa la costruzione ipotetica della frase. Ma da qualche giorno, in tutta Napoli da Sant'Eframo al Vomero, dai Quartieri Spagnoli al Corso Amedeo di Savoia, da Santa Lucia alla Sanità c'è chi si è attivato per vincere ogni timore di malocchio calcistico. Come? Chiedendo soldi. Laddove la mente rifiuta il calcolo dei punti e delle giornate che mancano a dire ci siamo!, ecco che arriva la colletta, e lì i conti devono quadrare, altrimenti si fa brutta figura. Sembra la scena di Ieri, oggi e domani in cui, per permettere ad Adelina di tornare a casa, l'intera città paga la tassa per la multa. La nostra serve ad addobbare il quartiere, la strada, la piazza, la piazzetta, il vicolo, il parco, le finestre, i balconi.
Volete partecipare? Lo chiedono al bar, al parcheggio, nel condominio, a lavoro, ma la domanda è pura retorica. Provateci voi a dire: no, è presto, aspettiamo, ci stanno tante spese, ci sono gli aumenti, mo' viene Pasqua, o a chiedere per cosa ci si sta preparando con tanta alacrità. A quelli che s'adombrano pensando a un'imposizione e di pagamenti imposti purtroppo a Napoli ce n'è , il proponente s'affretta ad aggiungere: «Dottoressa, mai per comando eh, con una mano sul cuore, un piccolo contributo, sempre Forza Napoli...». Non c'è risposta oltre il portafogli.