Il bisogno che c'è di Napoli nel mondo

Video e foto arrivano da Milano e da Londra, da New York e da Buenos Aires

Il bisogno che c'è di Napoli nel mondo
Il bisogno che c'è di Napoli nel mondo
di Raffaella R. Ferré
Sabato 6 Maggio 2023, 12:00
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Luciano De Crescenzo scriveva e la frase è diventata uno striscione che, dovunque fosse andato nel mondo, aveva visto che c'era bisogno di un po' di Napoli. E il mondo gli ha dato ragione. La festa scudetto fa da rapido censimento dei napoletani altrove, diventa matematica certezza di non essere mai troppo lontani da questa città. Video e foto arrivano da Milano e da Londra, da New York e da Buenos Aires: mi commuovono tutti, mi torna in mente una leggenda metropolitana da classifica demografica: Napoli non è la città con più napoletani al mondo, viene prima San Paolo in Brasile, Sydney in Australia.

La storia delle migrazioni del passato la conosciamo; quella delle partenze più recenti dice di scelte vissute forse con maggiore cognizione, ma non meno amarezza.

E come si fa a ricordarsi chi siamo (stati) quando ciò che abbiamo intorno cambia? Cucina, lingua e tifo calcistico si mescolano qui, con una differenza: cibo e dialetto necessitano traduzione, il calcio non ha bisogno di spiegazioni.

Secondo il Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, nel 2022 le persone provenienti dalla Campania e residenti all'estero erano più di 500mila, ma per uno studio Nielsen presentato nel 2017 i tifosi napoletani nel mondo erano molti di più: 35 milioni. Come è possibile? Il Forza Napoli s'è esteso; il coro è quello di un popolo che lascia e parte, si reinventa e si adatta, ma aggiustandosi addosso il poco che può come meglio può, ha tramandato e amplificato l'azzurro. 

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