Verità sugli spinaci, a tavola niente dubbi

Verità sugli spinaci, a tavola niente dubbi
di Raffaella R. Ferré
Sabato 8 Ottobre 2022, 09:14
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Confesso: in frigo ho mezzo chilo di spinaci freschi di cui non ho ancora deciso che fare. Le foglie sembrano normali, l'odore è il solito, non c'è traccia di radici dalla forma antropomorfa, ma il dubbio amletico rimane: buttarli o cucinarli a bona e Dio, questo è il problema.

Tempi duri se non possiamo più fidarci delle raccomandazioni materne per eccellenza, leitmotiv d'infanzia mangia gli spinaci che contengono ferro e di emancipazione non mangiare solo surgelati, compra la verdura fresca ogni tanto. La psicosi mandragora, al momento giustificata, m'ha fatto pensare a quante volte, credendo di fare una scelta adeguata e salutare, optiamo invece per qualcosa che ha tutto il potenziale per intossicarci. Nella vita di tutti i giorni come al banco di un mercato, come è facile confondersi e sbagliare: quante cose che ci hanno fatto male, a prima vista squillavano di buono e giusto come una bella cassetta dell'ortofrutta?

Nuove conoscenze rivelatesi poi chiachielli, proposte di lavoro veri e propri bagni, non hanno tracciamento anche quando sarebbe utile per risparmiare il problema al prossimo. Una soluzione c'è e si chiama scetticismo. Poco male se a Napoli, luogo in cui puoi dubitare di tutto tranne che di due cose qualità del cibo e cuore della gente la sfiducia è considerata offesa: il poeta inglese Auden chiedeva la verità, vi prego, sull'amore; noi la vogliamo, tanto per cominciare, sugli spinaci.
 

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