Il San Carlo non merita questo stillicidio

La confusione è grande sotto il cielo del teatro San Carlo, tra i più antichi e prestigiosi d'Europa

Il teatro San Carlo di Napoli
Il teatro San Carlo di Napoli
di Vittorio Del Tufo
Sabato 27 Maggio 2023, 10:00 - Ultimo agg. 3 Giugno, 10:05
3 Minuti di Lettura

Il Massimo senza pace

Lissner decade, ma forse no. Fuortes non gli subentra, ma forse sì. I precari verranno assunti, ma forse chissà. La confusione è grande sotto il cielo del teatro San Carlo, tra i più antichi e prestigiosi d'Europa, al centro di estenuanti dispute e scontri di potere. Gli impegni assunti dal sovrintendente Lissner sulla stabilizzazione dei precari rischiano di essere vanificati dal decreto del governo Meloni che fa decadere anzitempo Lissner dal suo incarico. Fuortes, in predicato di subentrargli, continua a ribadire che «non ci sono le condizioni» per il suo passaggio a Napoli e l'altalena continua, tra veti incrociati, dubbi di incostituzionalità, minacce di sciopero ad oltranza e celebri cantanti d'opera costrette a esibirsi senza l'orchestra, accompagnate da un nudo pianoforte. Fate presto, ma soprattutto fate bene: il San Carlo non merita questo stillicidio. 

La Tari con il dolcificante 

Paghiamo una Tari tra le più alte d'Italia (a fronte di un servizio di raccolta rifiuti a dir poco scadente) ma per addolcire la piccola il Comune aumenta le rate per consentire ai morosi di ammortizzare la batosta.

Dobbiamo rallegrarcene? Non esattamente. Dietro l'aumento dei costi c'è la difficoltà di arginare un'evasione mostruosa: negli ultimi 10 anni il «non riscosso» ha raggiunto quota 770 milioni. E a pagare è solo il 38 per cento dei napoletani. 

5

Funicolare senza corrente 

Cinque anni di rinvii, quattro gare e otto mesi di chiusura. Sono i numeri della Funicolare di Chiaia, giocateveli al Lotto. Doveva chiudere (per la revisione ventennale) nel 2017, poi di rinvio in rinvio, di proroga in proroga, ha resistito fino all'ottobre dello scorso anno. I lavori aggiudicati solo al quarto bando, a due anni di distanza dal primo. Chiusa da 8 mesi, dovrebbe riaprire in una non precisata data del 2024. Per adesso, tra via Cimarosa e Chiaia, corre solo l'incertezza.

Quei “fantasmi” tra di noi 

Un grottesco gioco dell'oca dove si torna sempre al punto di partenza: è la spirale nella quale sembra essersi avvitata la città “solidale”, che vorrebbe dare assistenza ai clochard, agli ultimi, ai “fantasmi” che bivaccano nei luoghi del turismo, ma non dispone degli strumenti per intervenire efficacemente, per offrire loro un'alternativa. «Non abbiamo più forze, siamo arrivati al collasso», è lo sfogo di Luca Trapanese, assessore alle politiche sociali, all'indomani dell'aggressione ai danni di un agente della polizia municipale colpito con un colpo di spranga alla testa da un senza fissa dimora davanti al Duomo. L'agente ha esploso sette colpi di pistola e l'aggressore ha rischiato il linciaggio da parte della folla, ma quello dei clochard non può diventare solo un problema di ordine pubblico. Anche perché l'«ordine pubblico», da solo, non è in grado di risolverlo. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA