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Il lato oscuro della borghesia
Nella migliore delle ipotesi hanno taciuto, limitandosi a un'alzata di spalle. Nella peggiore, hanno mentito e depistato le indagini. Sono i professionisti e gli imprenditori napoletani - clienti dei pusher dei Quartieri Spagnoli - finiti, per la loro omertà, nel mirino dei pm anticlan. Che segmenti di borghesia connivente giochino di sponda con la camorra, contribuendo ad alimentare i traffici sporchi dei clan, accade da tempo. L'ultima inchiesta sulle piazze di spaccio ai Quartieri - 54 arresti, boom di locali e baretti in odore di riciclaggio - lo ha certificato con numerosi riscontri, facendo scattare le accuse di favoreggiamento.
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Il cartonato di Carmine i Pop
A Carmine Furgiero detto o Pop, boss dei Quartieri, non sembrava vero poter piazzare la propria sagoma, a figura intera, tra i cartonati dei calciatori del Napoli campione d'Italia.
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Il lessico istituzionale di De Luca
Il lessico istituzionale del governatore De Luca è in continua evoluzione: dopo aver definito tre «mezze pippe» i pentastellati Luigi Di Maio (ora ex), Roberto Fico e Alessandro Di Battista, «imbecilli, sfessati e sciamannati» i cantanti di Sanremo e «cafone» il direttore artistico del Mercadante Roberto Andò, eccolo virare sulla metafisica e scegliere il termine «nulla» per attaccare il ministro Fitto, con il quale ha avuto un crepuscolare incontro sui fondi del Pnrr. Avanti il prossimo.
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Un ponte contro il degrado
Se la cultura è uno strumento per costruire ponti, è un ponte di bellezza quello "costruito" dal Museo archeologico con la mostra dedicata ad Alessandro Magno. Cultura e bellezza nel segno dell'integrazione tra i popoli. Nel frattempo il ministro Sangiuliano ha annunciato che il Mann diventerà un museo di prima fascia: ottima idea, speriamo che serva a porre fine allo scandaloso abbandono dell'area antistante lo stesso Mann e la Galleria Principe. Perché vanno bene i ponti, ma forse bisognerebbe per prima cosa tutelare la bellezza, soprattutto quando è assediata dal degrado.
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Il San Carlo e i mulini a vento
Domenica 28 maggio: il San Carlo si ferma per lo sciopero degli orchestrali. La musica è finita, gli amici se ne vanno, che inutile serata amore mio. Era in programma il «Don Chischiotte»: hanno vinto i mulini a vento.