«Aveva ragione Di Giacomo» mi racconta una donna, Filomena, nata e cresciuta in uno di questi palazzi.
«Ciò che aveva scritto in “Assunta Spina” era vero: il poeta prese spunto dal sangue sparso proprio in questi nostri vicoli per raccontarne il dramma. Lo vedi quel palazzo?
Fino a un secolo fa era un convento, chiamato “delle biancolelle”, ospitava prostitute tolte dalla strada, e c’entra con il racconto di Salvatore Di Giacomo. Me lo disse mia nonna ed altre anziane del quartiere».
Storie napoletane è la nuova rubrica del giovedì pubblicata sul Mattino.it.
Ogni settimana riveleremo storie e leggende legate a un quartiere della città: sarà la città stessa a raccontarsi attraverso i suoi abitanti, in un video.
Storie e leggende, i personaggi che hanno fatto la storia, monumenti e luoghi abbandonati: l’intento di questa rassegna è rinfrescare la mente degli smemorati e di spolverare le memorie seppellite dall’oblio.
Spesso le uniche memorie e le tracce storiche dei luoghi restano nella toponomastica, proprio per questo i nomi delle strade sono importanti.
Nella prima puntata ascolterete alcune leggende legate al Vico della Serpe e Vico Santa Maria ad Agnone, raccontate in video magistralmente dall’attore napoletano Andrea Fiorillo; interessante è la testimonianza di un’abitante di questi vicoli che, tornata dopo tanti anni sul luogo dove visse da bambina, non trova più il palazzo dove abitava ma scopre qualcosa che la sconvolge.
«In quelle finestre murate, lì, in fondo alla strada, ci abitavano i miei zii, e in questo spazio che oggi sono scavi che appartengono alla Soprintendenza, fino a quarant’anni fa c’era il palazzo dove io e la mia famiglia vivevamo al primo piano, mentre al secondo piano ci abitavano i miei nonni; la mia povera nonna crollò prima ancora che arrivasse quel terremoto del 1980, il giorno in cui morì mio nonno.