Paradisi fiscali e dna nel mirino di Report

Sigfrido Ranucci
Sigfrido Ranucci
di Marco Castoro
Venerdì 20 Ottobre 2017, 16:57 - Ultimo agg. 18:16
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I giornalisti di Report la sfida ce l'hanno nel dna. Quello stesso dna che viene messo a raggi x da Sigfrido Ranucci e la sua squadra alla scoperta di chi veramente fa affari con il dna. Come se ciò non bastasse eccole le altre inchieste che da lunedì 23 ottobre si possono vedere nel programma di Raitre. Cominciamo dai paradisi fiscali con la lista di politici e imprenditori che hanno società e conti nei paradisi fiscali protetti. Poi ci sono gli impiegati della pubblica amministrazione che lavorano senza diritti e contributi. I 30mila lobbisti che si aggirano a Bruxelles. Cosa si nasconde dietro il click quando acquistiamo un prodotto online. 

E chi più ne ha più ne metta. Un giornalismo d'inchiesta e d'avanguardia, ma nello stesso tempo ritenuto scomodo. Non a caso le querele per diffamazione, con relative richieste di risarcimento, fioccano a ogni puntata.  

Il conduttore Sigfrido Ranucci confessa di aver collezionato richieste di risarcimenti per 185 milioni di euro, ma di non aver perso nessuna causa per diffamazione. Unica eccezione un caso di un lavoratore riconosciuto dai piedi e licenziato dalla propria azienda a cui il giudice ha dato ragione. Solo il servizio sul sindaco di Verona Tosi ha collezionato 19 querele in 36 minuti. Del resto il programma è sotto la tutela legale della Rai che - come ammette Ranucci - «l'azienda si rifarrebbe su di noi nel caso non facessimo bene il nostro lavoro».

Ma Report non può non far venire in mente Milena Gabanelli, che fino al 31 ottobre è in aspettattiva non retribuita. «Resta un valore per la Rai - spiega Ranucci - la passione che nutre lei nei confronti dell'azienda è molto più forte di tanti colleghi interni». Anche il capostruttura Anna Maria Catricalà ha spezzato una lancia in favore dell'ex conduttrice: «Penso che la Rai sia in debito con la Gabanelli. Non si può perdere una risorsa come lei per un problema politico o burocratico. Auspico che la Rai sappia darle la risposta giusta». Spera in una conclusione positiva della vicenda anche il direttore di Raitre, Stefano Coletta.

Tutta la redazione di Report ha lanciato un appello affinché si arrivi a un epilogo logico che permetta alla Gabanelli di restare in Rai. Il dg Orfeo sta aspettando che torni dall'aspettativa e comunque Viale Mazzini di più non può offrire, come testimoniato dal cda e dallo stesso dg (non potendo fare nuove testate giornalistiche). Tuttavia, con uno sforzo comune si può ancora evitare la frattura. A meno che la Gabanelli non abbia in testa qualche altra nuova sfida.  


 
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